Proclamato per il 18 luglio lo sciopero generale del gruppo forestale siciliano per chiedere l’applicazione integrale dell’accordo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali ed il governo della regione siciliana, che prevedeva che nell’arco di tre anni, tutti i lavoratori fossero assunti a tempo determinato. Giusto lo sciopero del corpo ma, sicuramente sbagliato il periodo dato che le nostre colline vanno a fuoco e senza il supporto del gruppo poche sono le speranza di salvare il salvabile. Ad oltre un anno di distanza dall’approvazione della legge regionale 14/2006, che ha accolto limitatamente al primo anno e per una percentuale inferiore l’accordo sottoscritto, a tuttooggi, neppure la parte già normata è stata applicata mentre nessuna prospettiva di certezza si registra sul rimanente accordo, e che i lavoratori ormai da tempo attendono. Questa situazione ha determinato un forte malcontento tra i lavoratori, non più disposti a tollerare altre prevaricazioni. Nella provincia di Messina, i lavoratori forestali sono ad oggi 3.657, di questi solo 122 sono a tempo indeterminato, i rimanenti sono inseriti in graduatorie distrettuali con la garanzia di giornate annue da un minimo di 78 ad un massimo di 151, tutte da svolgere nel periodo estivo e quindi di maggior rischio per le bellissime colline boschive. Non sarebbe il caso di prendere in considerazione immediatamente le giuste lamentele  dei precari del corpo in modo da ridurre al minimo il pericolo incendi? Il Corpo Forestale opera in prevenzione costruendo tagliafuoco e creando argini artificiali allo svilupparsi di incendi ma, ogni anno, la provincia di Messina perde ettari di territorio boschivo di alto gradiente naturalistico. Sarebbe il caso di aumentare ora l'organico del corpo.