Raffaele BonanniDomani mattina, da piazza Antonello a piazza Cairoli, si sfila contro il Governo, ma anche per lottare per i diritti della città dello Stretto: perché Messina non sia sempre scartata. Prevista la partecipazione, tempo permettendo, di studenti, lavoratori di ogni settore e pensionati.

Un corteo nazionale, ma anche cittadino. Così si presenta il giorno prima lo sciopero generale di domani indetto dalla Cgil con lo slogan “Contro la crisi: più lavoro, più salario, più pensioni, più diritti”.

“Riteniamo che i tagli ai comuni, alle infrastrutture, alla scuole, alla ricerca e alle università varati dal governo con la Finanziaria moltiplicheranno l’effetto catastrofico della crisi. Se nella nostra provincia abbiamo registrato una perdita di duemila posti di lavoro negli ultimi sei mesi, - si esprime così  il segretario generale della Cgil di Messina Franco Spanò- cosa accadrà ora con il licenziamento di migliaia di precari, degli insegnanti e con la crisi delle industrie?”.

Appuntamento a piazza Antonello alle 9.30 e, attraversanod la via Cavour e la Tommaso Cannizzaro, raggiungerà piazza Cairoli dove si terrà un comizio a cui parteciperà il segretario nazionale della FLC Cgil Mimmo Pantaleo.

Spanò ha delle richieste per il governo: “Chiediamo al Governo di restituire a Messina i fondi per il completamento degli approdi, per gli svincoli, per i raddoppi ferroviari, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per consentire ai Comuni di mantenere i servizi ai cittadini, dal trasporto pubblico, alla sanità, ai servizi sociali. L’atteggiamento discriminante di questo governo verso il Mezzogiorno è evidente. La Sicilia deve farsi sentire”.

Ovviamente, essendo uno sciopero generale i treni si fermeranno dalle 14 alle 18 mentre per gli autoferrotranvieri dalle 9 alle 13.

{mosgoogle center}