Anche un’impresa di pompe funebri denominata La Funeraria tra i beni sequestrati dalla sezione misure di prevenzione
del Tribunale di Palermo a Giuseppe Trinca, 42 anni, arrestato per
mafia il 30 maggio del 2007. L'interesse delle
organizzazioni mafiose per le pompe funebri era già noto. Il 28
dicembre dell'anno appena concluso, infatti, è stato ucciso il boss
mafioso Salvatore Calì di 58 anni, davanti alla sua impresa di pompe
funebri nel centro di San Cataldo. L'uomo, condannato in passato a nove
anni per mafia, fu arrestato durante l'operazione "Leopardo" all'inizio
degli anni '90 durante il primo blitz contro i clan del Nisseno. Mafia
e pompe funebri furono al centro della cronaca anche nel maggio del
2007 quando, nel corso dell'operazione "Osiride" a Foggia, furono
arrestate 10 persone accusate di fare parte di una organizzazione
mafiosa finalizzata alle estorsioni. Le indagini, partite dopo le
scarcerazioni dei presunti mafiosi Roberto Sinesi e Raffaele Tolonese,
fecero emergere che, attraverso atti intimidatori, l’organizzazione
mafiosa imponeva a varie imprese di onoranze funebri di pagare 500 euro
per ogni funerale effettuato, oltre all’obbligo di affidare alle
agenzie funebri la trattazione delle pratiche amministrative relative
al trasporto dei defunti, per le quali veniva applicata una tariffa
maggiorata. Furono inoltre indagate, all'interno della stessa
operazione, altre 22 persone, tra cui dipendenti degli Ospedali
Riuniti, guardie giurate, dipendenti e volontari del 118 che fornivano
notizie ai componenti dell’associazione mafiosa per ogni decesso che
avveniva presso le strutture sanitarie foggiane, in cambio di denaro.
Tra gli indagati si fece anche il nome di Giuseppe Scopece, titolare di
una agenzia di onoranze funebri e noto alle forze dell'ordine,
misteriosamente scomparso nel novembre del 2006 probabilmente vittima
di lupara bianca.