Nel lungo
periodo l’invecchiamento della popolazione italiana costringerà
(volenti o nolenti) a ritoccare nuovamente al rialzo l’età in cui si
entra in pensione. In Italia, secondo le stime Onu, nel 2050 la
popolazione supererebbe i 61 milioni, con una quota di persone con
oltre 80 anni che supererebbe il 13% (oggi è il 5,3%), nonostante il
consistente afflusso di stranieri, in media giovani. «È necessario
sfruttare appieno i margini ancora inutilizzati dell’offerta di lavoro,
in particolare nella componente femminile, e quelli che, per
l’allungamento della speranza di vita ed il miglioramento delle
condizioni di salute in età più avanzate, si renderanno disponibili in
futuro - ha detto Visco - rimuovendo ad esempio vincoli quali quello di
un’età di pensionamento prefissata e costante nel tempo». È certo anche che nei
palazzi di governo l’idea suggerita dal vice direttore generale di
Bankitalia Ignazio Visco non è stata particolarmente apprezzata. La possibilità di
rimettere mano alle pensioni per la terza volta in quattro anni (dopo
le riforme previdenziali di Roberto Maroni e di Cesare Damiano) viene
considerata politicamente e socialmente impraticabile perché
sarebbe una mossa certamente impopolare, e soprattutto perché riaprire il
dossier pensioni intaccherebbe uno dei pochi punti di certezza e
stabilità su cui possono contare gli italiani, e in particolare gli
italiani anziani. Dice Visco «se si vuole evitare che il nostro Paese non
riesca a mantenere negli anni futuri l’attuale livello di benessere
economico e si allontani dai livelli di reddito delle economie oggi
simili alla nostra». Le cose da fare sono due: migliorare la qualità
dei fattori produttivi (lavoro e capitale) e aumentarne l’efficienza,
la produttività. Un fronte su cui «l’Italia è da tempo in ritardo
rispetto agli altri Paesi industrializzati». Negli ultimi dieci anni la
produttività totale dei fattori ha complessivamente ristagnato a fronte
di una crescita media annua attorno all’1% negli altri principali Paesi
europei e all’1,5% negli Stati Uniti. Per raggiungere questi obiettivi
la ricetta non è particolarmente complicata: «Il mantenimento e
l’espansione del livello di vita raggiunto nel nostro Paese non può non
richiedere che si lavori di più, in più e più a lungo».