Di musica in Rete ne gira tantissima. Ogni giorno milioni di file musicali vengono caricati e resi fruibili su siti e blog, community e social network.
Maroni aveva ammesso di scaricare canzoni illegalmente (qui). A distanza di due anni, torna sull’argomento. Poiché il fenomeno del peer to peer sembra inarrestabile, secondo il ministro è inutile sanzionare chi scarica da internet e propone l’advertising online: l’artista viene pagato, ad esempio, in base al numero di visite ricevute da un banner pubblicitario, da cliccare obbligatoriamente se si vuole effettuare il download (qui). Se perfino Maroni riconosce che fare la lotta alla pirateria come è stata fatta fino ad ora non serve a nulla, evidentemente è opportuno cambiare strategia. Invece cos’hanno fatto? Hanno alzato le tasse sui cd e i dvd vergini ( cd di 80 minuti: 39 centesimi di tasse, dvd da 4,7 GB: 87 centesimi di tasse) e cosa si è ottenuto? Nulla. Tranne che la gente non compra più i CD e ascolta la musica sull’I-pod anziché masterizzarla.
 

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