Tra le argomentazione a base filosofica che più mi attraggo ve ne è una che, con grande significato, cerca di individuare le cause e gli effetti che portano l'uomo ad associarsi per raggiungere un suo fine. Come nella coppia, tanto nella società, questo spirito degli individui umani che si uniscono tra loro solo alla scopo di realizzare un reciproco interesse è insito in noi e difficilmente un uomo solo realizzerà un suo fine. La spinta ad associarsi nasce dal bisogno primario dell'uomo, l'autoconservazione; la libera ricerca della felicità e la tutela della vita sono un motore inesauribile della nostra coscienza che spinge a raggiungere lo scopo prefissato, ma se questo non è raggiungibile da soli allora l'uomo razionale cerca di associarsi in tal modo da unire forza, intenti, possibilità, motivazioni nella soddisfazione del bisogno. Se inteso come strumento di potenziamento e di miglioramento della condizione sociale e naturale dei singoli l'associarsi ha un senso. In esso il singolo trova ciò che l'uomo cerca.... supporto e aiuto morale, ed anche fisico. E nell'associarsi che l'uomo deve rispettare delle regole che valgono sia per lui che per tutto il gruppo; si tratta dell' autogestione e dell' autogoverno in quanto queste due forme razionali di porsi agli altri devono essere intese ed accettate per evitare la rottura improvvisa del rapporto istaurato. Secondo il mio parere unirsi per collaborare è tra le funzioni razionali che l'uomo può sfruttare per realizzare i suoi bisogni che sono anche i suoi interessi e quelli degli altri. E' nella cooperazione che l'uomo riconosce se stesso come parte di un tutto, che può essere una coppia, una squadra di calcio ma anche un industria, un partito politico, un associazione di paese. Associarsi col fine di collaborare è una delle doti più importanti che l'uomo possiede e sin dal periodo preistorico gli uomini si associano ritrovandosi in gruppo; quando questi capirono che unirsi significava possibilità di sopravvivenza gli uomini si legarono lasciando la loro individualità, o meglio, trasformandola in autogestione personale e autogoverno del singolo in confronto al gruppo. Perdere queste qualità significa ritrovarsi come in un tunnel buio in cui l'uscita, vista come obbiettivo, è lontana; molto lontana.