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Ma alla dottrina del libero arbitrio si oppone il "Determinismo", nato con Democrito, che sosteneva che tutti gli eventi risultano da concatenazioni inflessibili di cause ed effetto. Ma noi non siamo come le cose e gli animali e questa teoria non è adattabile all'uomo che pensa e agisce. Anche se Darwin diede, con la sua teoria sull'evoluzione della specie, nuovo lustro al determinismo questo rimase isolato allo studio sulle specie animali e sulle cose. L'uomo ragiona e, oltre al determinatismo causa effetto, esso ha qualcosa in più. E poi c'è l' istinto, come tendenza comportamentale a base genetica, che guida le nostre azioni. Freud prende come esempio di motivazione all'azione gli "istinti inconsci"; l'uomo si lava le mani per il suo istinto di pulizia. Teoria simile è quella della "riduzione delle pulsioni": un bisogno produce una pulsione diretta verso comportamenti che riducono il bisogno, e con ciò la pulsione.
Tra queste quella di Aristotele sembra la più appropriata perchè, togliendo la possibilità di un destino infame e già scritto, l'uomo ragiona come dice Cartesio, e la vita si sviluppa tramite azioni guidate dalla ragione. Se l'uomo pensasse che il suo destino fosse già scritto allora la motivazione sparirebbe perchè inutile sarebbe il fare o pensare di fare un azione perchè questa è già scritta. Tutte le scoperte, le invenzioni, i miracoli e le tragedie non possono e non devono essere scritte, già preimpostate, perchè il mondo non è come ci raccontano nel film Matrix. L'uomo è libero di agire e se solo pensasse un attimo di non poter cambiare il suo futuro ogni suo gesto perderebbe gran parte del suo effetto e del suo significato.