"Una vita fatta di piaceri a buon mercato, che non comporta
mai qualche sfida, è una vita che conduce alla noia e alla depressione.
L'essere umano ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di
sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità" [Seligman].
L'uomo deve esprimere le sue qualità. Abbiamo capito ormai che l'infelicità
viene da sé ed invece la felicità va cercata e costruita giorno
per giorno. C'è ne accorgiamo tutti i giorni che non è per nulla semplice essere felici. Intanto occorre essere
persone ottimiste non fingendo che tutto vada bene, quando si sta attraversando
un periodo difficile ed è qui che bisogna essere ottimisti. L' ottimismo è consapevolezza di essere in
grado di affrontare le difficoltà della vita e focalizzare quello che di buono e di
positivo c'è nella nostra esistenza ed inoltre e non per ultimo, occorre essere altruisti. Chi è pessimista
tende a concentrarsi sui problemi, gli ottimisti cercano sempre di
concentrarsi sulle soluzioni. E poi il lavoro, il luogo dove
trascorriamo la maggior parte della nostra giornata e che molto spesso
coinvolge anche emotivamente la nostra persona. Il lavoro diventa
fondamentale nella continua ricerca della felicità e, se quest'ambito
della nostra vita è insoddisfacente, la nostra soddisfazione personale
ne risentirà notevolmente. Bisogna cercare di
mettere sempre il nostro tocco personale in quello che si fa utilizzando le proprie potenzialità personali e vedere il proprio lavoro come
un contributo al bene comune. Questo attegiamento rende anche il lavoro più noioso, quello meno gravoso, un lavoro importante.
L'essere umano ha bisogno di stimoli, di scoprire e utilizzare i propri talenti. Chi non si sfida mai, chi non si mette alla prova per paura di fallire, non può realizzare il suo potenziale. E una persona che vive un esistenza monotona e senza stimoli, difficilmente sarà felice.
Uahhuu che domanda!!! Ad un primo approccio la cosa che mi viene da scrivere è che “ognuno ha la sua” ed è “proprietario indiscusso solo della sua vita”. Ma quante cose succedono, alcune prevedibili, altre impensabili. Alcune cercate altre totalmente impreviste. Insomma, sembra come un gioco in cui ognuno partecipa senza averlo chiesto a nessuno, con l’incognita del domani…. costante, sempre presente, incredibilmente vera. Ma chi può dire “domani mi succederà…..!!!!” . Non può dirlo nessuno. Nessuno.
Come uomo di fede, la vita è un “dono” di Dio. La vita sorge e si sviluppa dall'iniziativa salvifica di Dio in Gesù Cristo. E' un dono affidato all'uomo, che la amministra con tutto l’impegno, la custodisce, la promuove e la sviluppa come se dipendesse tutta da se stesso e da Dio.
Nella sua identità profonda la vita ci sembra un mistero grande e ineffabile; tutto può sfuggire in un istante. Tutto questo perché la vita è la proprietà fondamentale dell'uomo e l'uomo è la sua vita, ma la vita non è solo la sua autocoscienza, la sua razionalità; è nemmeno soltanto i suoi sentimenti o la sua corporeità, le sue emozioni, i suoi dubbi e le poche certezze. E’ un tutt’uno di tutto questo.
E tutto è vero, niente è falso… ciò che accade nella vita accade davvero, e com’è importante rialzarsi dai momenti difficili come godere di gioia di qualcosa che è bello. Sono tutti momenti della vita che ognuno deve gestire da solo, perché la vita è unica ed ha un unico proprietario.
Se pensiamo a cosa influisce nella vita di ognuno oggi sappiamo che una parte è geneticamente trasmessa, l’altra dipende dall’ambiente o, per meglio dire, dalla società in cui viviamo. Geneticamente trasmessa??? Bhaaa… secondo me è tutto cultura, ambiente, società, relazioni sociali. L’uomo si plasma in società. Un esempio…. Una bambina che non ha mai pettinato i capelli ad una bambola, o non ha mai avuto un bambolotto, non sarà mai una vera donna. O no?
Se un uomo non lavora, potrà mai sentirsi realizzato nella sua vita? Direi di no.
Se un anziano non è soddisfatto di quello che ha fatto in passato, sarà mai felice negli ultimi anni della sua vita? Decisamente no.
Dopo questi stupidi esempi ho scritto che la vita di ognuno dipende principalmente dalla società in cui ha vissuto, in cui vive, ed in quella in cui vivrà. Diversi stadi evolutivi attraversa l’uomo nella sua vita…. Sono delle fasi particolari che l’individuo deve attraversare obbligatoriamente. Queste cominciano sin dall’infanzia quando il neonato, spaventato e atterrito dalla nascita deve combattere il suo sentimento di sfiducia verso tutto quello che lo circonda trasformandolo, con l’aiuto dei genitori, in fiducia, grazie alle cure e all’interesse che questi sanno dare al proprio figlio.
Le fasi hanno un importanza differente ma i primi anni di vita sono i più delicati in quanto plasmano l’animo e la ragione. La risoluzione di questi conflitti è determinata di volta in volta dall'interazione tra le caratteristiche dell'individuo e il sostegno che sa dargli l'ambiente sociale; e così si intende come fondamentali sono le prime fasi che sono anche i primi, decisivi, conflitti. Come l’autonomia contro la vergogna ed il dubbio, lo spirito di iniziativa contro i sensi di colpa, e poi l’ essere industriosi e non sentirsi mai inferiori e, nel periodo adolescenziale, trovare una propria identità evitando la dispersione ricercando anche l’intimità evitando l’isolamento. L’uomo deve poi tenere lontana la stagnazione presentando in ogni dove la sua creatività. E poi da anziani… le persone mature osservano la vita in retrospettiva e la valutano. Se il giudizio che ne danno è positivo, se si ritengono soddisfatti perché la propria vita risulta in definitiva significativa e coinvolgente, sperimentano un senso di pienezza, di armonia e di ricchezza. Se al contrario si trovano a rimpiangere le energie mal utilizzate, le occasioni perse o le domande a cui non sono riusciti a dare risposte, provano sconforto e disperazione: la propria vita sembra, alla fine, essere stata priva di senso. Tale esito finale è un prodotto cumulativo di tutte le risoluzioni dei conflitti precedenti che ci fanno capire come sia la società ad essere decisiva nella vita. Un Urlo ci sta perfetto. hihihi.
Aaaaa….. la vita, ma chi c’è l’ho fa fare a starci dentro? Eppure la possediamo e forse, forse è un dono, sono momenti che si susseguono uno dopo l’altro senza mai arrestarsi. Attimi lunghissimi o infinitamente brevi che si rincorrono, sempre ed in ogni caso.
Ma visto che ci siamo dobbiamo provarci, tentare di farci una vita di qualità, una vita che ci piaccia e che rispecchi il nostro carattere in tutto e per tutto. Potremmo anche non riuscire, fallire, perché c’è la società attorno a noi ed è lei che dirige la nostra vita. Ma pensare di non avere il volante in mano della nostra vita mentre la società che è attorno a noi ci pressa significa rinunciare a priori a farsi una vita. Perché una vita si “deve fare”, cercando gli eventi ed evitando di farsi colpire da essi. E’ difficile!! È molto difficile ma occorre sempre provarci anticipando o prevedendo gli accadimenti. Eventi imprevisti ed imprevedibili ve ne saranno sempre ma per evitare il conflitto interiore, se ne abbiamo la possibilità e l’opportunità, occorre in momenti decisivi della nostra vita, prevedere con la ragione e l’esperienza ciò che potrà accadere. Chissà… magari qualche volta ci si indovina!!!!
continua.....
Esiste un sentimento che non finisce mai, non termina mai, anche quando passano anni, decenni, secoli; se l’amicizia è vera e sincera basta un sguardo che sa di affinità per intendere come sia questo il sentimento più importante per l’uomo. Esso è un sentimento puro che nessuno può inficiare fino in fondo perché se si è amici, veri amici, lo si è per sempre. L’amicizia non è sfruttamento dell’altro ma comunicazione estrinseca ed intrinseca, chiara e visibile ma anche buia e nascosta pronta però a sfociare e liberarsi.
Mi piace la definizione che da Wikipedia dove si legge che l’amicizia è un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone. È considerato uno dei più importanti stati emozionali, alla base della vita sociale, perché fonte di collaborazione al benessere comune, aiuto e condivisione di momenti importanti. Ma leggendo un dizionario si trova qualcosa in più, qualcosa di particolare, ed infatti si parla di un legame affettuoso fra due o più persone, nato dalla consuetudine e da affinità di sentimento, tenuto saldo da una reciproca stima e considerazione. Reciproca stima e considerazione dice il dizionario che, in due parole, racchiude il succo di questa esperienza diffusa ma a volte anche unica e speciale. Cicerone parla di accordo perfetto riducendo l’amicizia ad una specie di contratto tra due o più persone riducendo così a poco meno di un legame utile solo per raggiungere obbiettivi; ma l’ amicizia è molto di più. L’amicizia è un avventura che non finisce mai e che si consolida col tempo rinforzandosi e rigenerandosi, se vi è la necessità, ma mai si distruggerà e se un giorno rincontrassi un tuo vecchio amico non esitare, anche se vai di corsa, se stai lavorando, se non hai tempo, a fermarti perché gli amici non si devono mai perdere, per nessun motivo. Non esiste amore che possa sfiorare l’importanza di un amico a cui puoi dire tutto perché ti capirà e se non la pensa come te non ti asseconderà, ma dirà sempre ciò che pensa, con moderazione ed intelligenza, stima e considerazione. Uno scambio di idee tra due amici non ha paragoni perché porta sempre ad una crescita personale senza mai giungere allo scontro che, nell’amicizia vera e pura, non esiste. Un amico vero non ti tradisce ma sarà sempre vicino nei momenti brutti e belli che la vita ci offre.
Essere amici è considerazione e stima, affetto ed affinità, volersi bene senza mai andare oltre, e per questo non finisce mai. Una splendida avventura che appassiona e che stupisce sempre più mano a mano che il tempo passa e la si vive concretamente. Non è necessario vivere fianco a fianco ad un amico, ma sentirsi vicini profondamente pur nella lontananza. Due veri amici, infatti, non si mancano, vivono l’uno dentro lo sguardo dell’altro, posso stare lontani con o senza comunicazione, non parlarsi per anni. L’amicizia è oggi dimenticata perchè poco interessante o ignorata rispetto al sentimento amoroso, l’amicizia può essere vissuta come un’esperienza spirituale talmente forte da provocare sconvolgimenti emotivi pari a quelli di un amore. L’amicizia è un amore più puro, quindi spirituale, più libero. E’ la libertà di essere Noi sempre e comunque. E possibile che il sentimento d’amicizia passi anche l’amore in certi casi perché significa condividere con semplicità quel poco che sono e che ho da offrire senza puntare ad obiettivi futuri, non c’è necessità di programmare il domani in quanto due amici non hanno bisogno di programmare ma gli basta incontrarsi.
Vi è comunque amicizia e amicizia e non tutti gli amici sono uguali. Quì su mi sono soffermato sull’amicizia che definisco pura, quella unica, quella che nella vita puoi solo avere con non più di due o tre persone. Quell’amicizia particolare che nessun aggettivo può descrivere perché nessun termine può dare conto e modo di capire e descrivere questo sentimento unico, puro.
Ma gli uomini sono dominati da due sentimenti potentissimi: l’egoismo per se stessi e l’invidia verso gli altri. Queste passioni, o pulsioni, muovono il mondo di oggi e una buona parte dei rapporti che istauriamo con gli altri non hanno altruismo e generosità, non hanno quella semplicità per capire che due amici possono offrire quel poco che sono e che hanno da offrire, non c’è stima e neanche cooperazione e considerazione. Questa è l’amicizia di conoscenza, quella che serve solo allo scopo o al raggiungimento dell’obbiettivo; una specie di associazionismo che svanisce quando si raggiunge il fine. E’ un amicizia che non ci serve alla fine.
Chiudo questa piccola riflessione sull’amicizia ed auguro a tutti di ritrovare un vecchio amico che sicuramente vi permetterà di capire realmente quant’era e come sarà importante l’ amicizia da qui sino alla morte, e, se c’è un'altra vita dopo la morte, anchè lì lo ritroverete pronto a darvi ciò che desiderate senza scopo ne obbiettivo. Amicizia è guardarsi e capirsi al volo, essere complici per le sciocchezze e fratelli nelle cose serie, più bello d'amore è l'amicizia perchè priva di gelosia e senza competizione, qualcosa da difendere lottando e sacrificandosi. L’amicizia è fantasticamente unica, particolare, importante, fondamentale; se poi è amicizia pura questa è di più, è molto di più.
E' la ricerca mentale più impegnativa cercare di intendere il significato della propria esistenza. Si sente dire spesso che vivere è nascere, crescere, riprodursi e poi morire; che concetto riduttivo dell' esistenza. Noi viviamo in società, in contatto con gli altri scambiano opinioni, desideri, sentimenti, interessi e conflitti. Viviamo ricercando il sogno inrealizzabile, mettendo in moto la nostra fantasia, facendo volare il pensiero in luoghi splendidi ma sconosciuti, coscienti dell'impossibilità di raggiungerli veramente.
La vita è interazione tra la maturazione fisica, che porta con sè nuove abilità e quindi nuove possibilità e le richieste che la società sollecitano l'uomo affinchè egli apprenda nuovi comportamenti conformi alle regole istituendo modi convenzionali per far fronte alle esigenze che si presentano lungo le varie fasi che si attraversano vivendo. La personalità si differenzia e si organizza gerarchicamente, passando attraverso una serie di "crisi psicologiche", ed in concomitanza a queste crisi l’individuo allarga la gamma delle sue relazioni sociali, delle sue conoscenze. La ricerca dell’identità è il tema centrale della vita che comprende sia l’accettazione del sè che della civiltà in cui si vive e la vita deve essere intesa come ricerca di identità e noi esistiamo per sviluppare una unica, sola, personale identità con cui ci riconosciamo e ci presentiamo agli altri. Anche in questo caso parliamo di una condizione inconscia, interna, che si sviluppa nel tempo passando da crisi interiori per certi versi simili in ogni individuo. Il passaggio delle crisi in modo positivo permette di affrontare al meglio la crisi successiva che presto arriverà. Se la crisi non viene risolta allora questa rimarrà per sempre e sarà difficile trovare la soluzione per risolverla in futuro. Ma l'esistenza è un incognita e nella vita tante e troppe cose possono accadere e, con poco, varia la situazione precedente riuscendo a risolvere anche le crisi iniziali delle prime fasi di vita ed ancora tutte le fasi successive. Questo è lo schema che Erikson, un noto psicanalista, propose per individuare le varie fasi di crisi che gli uomini attraversano durante la loro vita.
della fiducia o sfiducia di base (1 anno)
dell'autonomia o vergogna e dubbio (2-3 anni)
dell'iniziativa o sensi di colpa (3-6 anni)
dell'operosità o senso di inefriorità (6-7/10-11)
dell'identità o confusione di ruoli (adolescenza)
dell'intimità o isolamento (età adulta)
della generatività o stagnazione (età adulta)
dell'integrità dell'io o disperazione (età adulta)
Dobbiamo tornare al concetto di ruolo sociale per intendere cosa significa Identità..... infatti, lo stadio più difficile da superare è noto sia nell'età dell'adolescenza, quando, se la ricerca di identità fallisce subentra incosciamente una confusione di ruoli che sarà difficile risolvere.
Tutte le fasi, com'è facile notare, si imperniano sul rapporto di ogni persona con l'ambiente sociale e che la risoluzione di ciascun conflitto evolutivo dipende dall'interazione tra le caratteristiche dell'individuo e il supporto dato dall'ambiente sociale.
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