"Qualsiasi oggetto dell'Universo attrae ogni altro oggetto con una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri dei due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza".
Le leggi di Keplero descrivono compiutamente i moti dei pianeti, ma non ne risalgono alle cause. Perché i pianeti ruotano intorno al Sole, anziché allontanarsene in linea retta? Perché un corpo qualsiasi, lasciato cadere, precipita al suolo, ma questo non accade ai pianeti, Terra compresa, che non precipitano sul Sole?
I gravi in caduta libera con moto accelerato, i pianeti costretti a muoversi intorno al Sole e la Luna intorno alla Terra, provano l'esistenza di forze centrali che deviano i corpi materiali dalla condizione di moto rettilineo uniforme. Isacco Newton avanzò l'ipotesi che questa forza fosse unica, di gravitazione universale, ossia che la stessa forza che provoca la caduta dei gravi fosse quella che costringe la Luna a percorrere un'orbita chiusa intorno alla Terra ed i pianeti a descrivere le orbite ellittiche intorno al Sole.
Nel 1684 Newton fu in grado di enunciare la legge di gravitazione universale
Legge di gravitazione universale e seconda legge della dinamica.
Due punti materiali qualsiasi si attraggono lungo la loro
congiungente con una forza direttamente proporzionale al prodotto delle
loro masse e inversamente
proporzionale al quadrato della distanza.
In formula, dette m1 ed m2 le masse dei due corpi,
d la loro distanza ed F
la forza agente, si ha:
analoga alla seconda legge della dinamica!
Con l'opera di Newton, i cui risultati furono
pubblicati nel 1687 nell'opera Philosophiae Naturalis Principia
Mathematica giunge a compimento, dopo circa 140 anni la revisione
iniziata da Copernico dei modelli interpretativi
delle osservazioni ad occhio nudo dei moti
apparenti dei pianeti. Alla visione del mondo che
salva la
realtà metafisica, si sostituisce una
visione del mondo che descrive
la realtà attraverso leggi fisiche,
di valore universale, che hanno come
banco di prova l'esperimento.
La storia ci dice che questo passaggio non fu indolore.
Un'altra teoria tanto nota quanto misconosciuta: la teoria dell'evoluzione delle specie viventi. Trae il suo nome dal trattato "L'origine delle specie" di Charles Darwin, pubblicato il 24 novembre del 1859.
La credenza, in gran parte di origine religiosa, che le specie viventi, compreso l'uomo, fossero state create contemporaneamente, fu superata da questa teoria. Essa rappresenta un tentativo di spiegare l'esistenza di una grande varietà di forme viventi con una teoria che avesse una valenza scientifica.
La prima formulazione di Darwin e le successive modifiche costituiscono un argomento molto vasto, ma a noi interessa solo vedere i punti chiave.
Cosa significa evoluzione delle specie?
Significa che nel corso del tempo le specie viventi hanno subito delle variazioni. Lo dimostrano i ritrovamenti fossili, che ci hanno mostrato che in epoche remote esistevano animali, piante e insetti che oggi non esistono più. Uno degli esempi più eclatanti è quello dei dinosauri. La maggior parte degli esseri viventi attualmente esistenti invece non erano presenti in epoche remote.
Se si va indietro nel tempo si scopre che all'inizio la vita sulla Terra era unicellulare, poi si sono sviluppati i primi esseri formati da molte cellule. In queste epoche la vita dipendeva dal mare e non c'era nulla nelle terre emerse. La conquista della terra era appena cominciata. Le prime creature che poterono mettere piede sulla terraferma furono gli anfibi, poi i rettili, i dinosauri, le piante, gli insetti e infine un elenco interminabile di altre forme viventi.
Si potrebbe dire che le specie viventi nel corso di 3 miliardi di anni si siano modificate partendo da forme semplici e unicellulari alle forme complesse e super specializzate come quelle attuali.
Nel frattempo molte specie sono comparse, hanno trascorso la loro più o meno lunga esistenza e sono scomparse, estinte, sostituite da altre che hanno perpetrato la vita su questo pianeta.
La domanda è questa: le specie si evolvono l'una dall'alta oppure nascono e scompaiono senza alcuna correlazione reciproca?
Le prove scientifiche mostrano che la prima ipotesi è quella giusta. Ma se le specie si evolvono l'una dall'altra, e quindi in un certo senso sono tutte un po' imparentate tra loro, come avviene questa evoluzione?
Avviene secondo due meccanismi:
1) La selezione naturale
2) Deriva genetica
La selezione naturale è un meccanismo che favorisce le specie più adatte all'ambiente in cui vivono.
La deriva genetica invece è una variazione, puramente casuale, dei geni della specie che possono subire così dei cambiamenti che le possono favorire o sfavorire nell'ambiente in cui vivono.
La combinazione di questi due meccanismi, ha prodotto, con il passare delle ere, tutta la immensa varietà di specie viventi che conosciamo.
Una variazione genetica casuale può favorire alcuni individui di una specie nella sopravvivenza. Questi individui trasmetteranno questa variazione ai loro discendenti. Con il passare del tempo tutti gli individui con questa caratteristica sopravviveranno, gli altri lentamente (o anche rapidamente) si estingueranno.
1) Le leggi della fisica sono le stesse per tutti gli osservatori in moto inerziale.
2) La velocità della luce nel vuoto è costante in ogni sistema di riferimento.
Per moto inerziale si intende un movimento a velocità costante.
Da questi semplici postulati si generano delle conseguenze. Se ci muoviamo a velocità basse, come quelle che osserviamo nella nostra quotidianità, lo spazio e il tempo ci appaiono come delle quantità "rigide" e immutabili, quasi assolute. Siamo portati a pensare che un orologio che si trova su un aereo segni il tempo esattamente come lo segna un orologio che si trova fermo a terra. Oppure ci sembra ovvio che un metro su una automobile in corsa sia uguale ad un metro che si trova fermo in casa. davvero soprendenti
In realtà queste convinzioni non sono esatte.
Quando le velocità cominciano ad avvicinarsi a quella della luce, gli orologi in movimento tra di loro non segnano affatto il tempo allo stesso modo. Anche i metri in movimento tra loro non hanno più la stessa lunghezza.
La dilatazione del tempo consiste nel fatto che il tempo scorre più lentamente per un orologio che si muove ad alta velocità rispetto ad un altro.
La contrazione delle lunghezze invece consiste nel fatto che la lunghezza di un oggetto è minore se si muove ad alta velocità rispetto ad un altro.
Forse uno degli effetti più noti e sconcertanti della dilatazione del tempo è il cosiddetto "paradosso dei gemelli".
Supponiamo che uno di due gemelli, dell'età di trenta anni, parta con un'astronave e che faccia un viaggio tra le stelle a una velocità prossima a quella della luce. L'altro gemello invece resta sulla Terra ad aspettarlo. E lo aspetta per 50 anni. Quando il gemello torna lui avrà quindi 80 anni ma, sorpresa, dall'astronave non vedrà scendere un vecchietto, ma un energico quarantenne! Sulla Terra sono passati 50 anni, sull'astronave solo 10.
Dalla formula presentata prima si può ricavare con facili calcoli che questo avviene quando la velocità dell'astronave è circa il 98% della velocità della luce.
Se ci avvicinamo ancora di più alla velocità della luce, l'effetto diventa ancora più marcato. Se arriviamo al 99,99% della velocità della luce, ad esempio, 100 anni sulla Terra li vedremmo passare in un solo anno sull'astronave. In questo caso chi sta sull'astronave al ritorno troverebbe tutti gli amici e parenti trapassati da un bel po'.
Ovviamente raggiungere simili velocità non sarà facile nemmeno in un futuro remoto, perché si frappongono non solo ostacoli tecnologici, ma anche limiti fisici che non mi dilungherò a descrivere.
E' sottinteso che la velocità della luce, non solo non si può superare, ma nemmeno raggiungere.
La teoria del Big Bang è una delle più famose teorie scientifiche che siano mai state formulate. Il nome, dal significato evidente, ha provocato un fraintendimento piuttosto radicato.
Questa teoria fu formulata negli anni '30 del secolo scorso e fu suggerita da alcune osservazioni astronomiche. Edwin Hubble scoprì infatti che le galassie presentavano uno spiccato "spostamento verso il rosso" nei loro spettri luminosi.
Spostamento verso il rosso significa che la galassie si allontanano.
Tale spostamento era più grande all'aumentare della loro distanza da noi. Questo significa che la distanza tra le galassie aumenta al passare del tempo e ciò automaticamente suggerisce che, in un'epoca remota, risalente a circa 15 miliardi di anni fa, tutta la materia dell'Universo fosse concentrata in un solo punto. Il Big Bang corrisponderebbe all'istante iniziale da cui scaturì l'Universo, l'esplosione iniziale.
Il nome Big Bang, come dicevo all'inizio, ha originato un fraintendimento. Di solito si crede che il Big Bang sia stata un'esplosione che è avvenuta in un certo istante e in un certo punto di uno spazio vuoto. In realtà è stato un evento che ha letteralmente generato lo spazio e il tempo.
Il Big Bang quindi non è stato un'esplosione nello spazio, ma un'esplosione dello spazio. Prima del Big Bang non esisteva né spazio né tempo, quindi non sarebbe possibile nemmeno definire un "prima", visto che il tempo ha avuto inizio proprio con il Big Bang.
L’ RSS è un linguaggio di marcatura basato sull’XML. L'uso principale dei feed RSS, o flussi RSS, attualmente è legato alla possibilità di creare informazioni di qualunque tipo che un utente potrà vedere molto comodamente, con l'aiuto di un lettore apposito, nella stessa pagina, nella stessa finestra, senza dover andare ogni volta nel sito principale. Questo è dovuto al fatto che il formato XML è un formato dinamico. Per leggere i feed RSS ci si deve “abbonare” e il servizio è completamente gratuito. Un feed RSS è un file di testo che contiene le informazioni per avere le ultime risorse inserite in un sito web. Solitamente, quindi, un feed RSS è utilizzato dagli utenti per essere informati in tempo reale sugli aggiornamenti di un sito web.
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Per spiegare meglio l'uso dei Feed ti invitiamo a guardare questo video:
Come si legge un feed RSS?
Per leggere i Feed Rss esistono dei programmi detti anche lettori di feed, o aggregatori che possono essere scaricati e installati sul proprio Pc. Eccone alcuni:
* FeedReader lettore di feed per Windows, essenziale e semplice da utilizzare.
* NetNewsWire per Mac.
* Straw per Linux.
* RSSOwl, disponibile per tutti i principali sistemi operativi.
Poi c’è anche la possibilità di utilizzare dei lettori on-line chiamati anche web aggregator, che sono dei programmi utilizzabili attraverso il web, col vantaggio di poter visualizzare i vostri feed preferiti in qualsiasi momento e da qualsiasi computer.
I web aggregator più famosi sono:
- Bloglines
- News Gator
- Google Reader, il reader di Google (per utilizzarlo occorre un account Gmail).
- Mio Yahoo!, il reader di Yahoo! (anche in questo caso occorre un account di posta con Yahoo!).
A cosa servono i Feed?
Adesso che sapete di che si tratta, vi starete forse chiedendo a cosa vi possa servire.. I feed Rss di solito sono utilizzati per due ragioni:
1) Grazie a loro è possibile essere sempre aggiornati “quasi” in tempo reale delle novità pubblicate da molti siti senza navigare. Una volta si sarebbe dovuto andare a visitare ogni sito e capire, vedere se erano presenti delle novità. Ora è sufficiente installare sul vostro computer un aggregatore o Rss reader, aggiungere l’indirizzo del feed Rss che vi interessa alla lista di quelli da monitorare e siete pronti. A questo punto il gioco è fatto perchè il vostro reader seguirà tutti i siti che vi interessano, dei quali vi presenterà una lista degli ultimi articoli pubblicati, avvertendovi subito con un segnale luminoso o sonoro in caso di aggiornamenti. In questo modo sarete certi di non perdervi nulla.
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