Google compie 10 anni e regala un premio da 10 milioni di dollari alle
migliori idee che cambieranno il mondo. Il primo motore di ricerca al
mondo dividerà la somma fra le cinque soluzioni che porteranno «a
risultati formidabili tramite una tecnologie intelligente che nel lungo
termine avrà un impatto enorme». Le iniziative preferite saranno finanziate e i promotori beneficeranno
di un «karma positivo e proveranno la soddisfazione di sapere che le
loro idee potranno veramente aiutare il mondo».
Data di nascita 1998 Dieci anni fa esisteva solo nella
mente di due sconosciuti studenti della
Standford University, Larry Page e Sergey Brin, che il 7 settembre
del 1998 ottennero dalla apposita commissione l’inserimento del
loro marchio nella lista delle aziende operanti nello Stato della
California.
Nasce così la storia di Google, motore di ricerca che macina record
dopo record. Due miliardi e mezzo di contatti al mese sono cifre da
capogiro.
Hanno perfezionato un'idea made in Italy Il loro merito, dicono gli esperti, fu quello di
sviluppare l’intuizione di HyperSearch, motore di ricerca messo a
punto da un italiano, Massimo Marchiori, considerato uno dei 100
giovani ricercatori più importanti del mondo. Oggi insegna a Padova
e collabora con l’Mit di Boston.
Anche secondo Marchiori l’importante di una pagina Web è la sua
capacità di mettersi in relazione con il numero maggiore possibile di
pagine sorelle, formando una rete di dati che, se non proprio
conoscenza, crea senz’altro informazione.
Avevano ragione, Page e Brin. Lo dimostra il fatto che sono riusciti
con la loro azienda a superare la crisi della New Economy e della
bolla informatica, scoppiata all’inizio del decennio. Non a tutti è
andata così bene: Gene Kan, il loro collega che
contemporaneamente a loro, dall’università di Berkeley, aveva
lanciato Gnutella, nel 2002 non c’era più.
Nonostante fosse stato incoronato da "Time" uno dei 12 "geni
digitali" del Paese, aveva posto fine ai suoi giorni imbottito di
Prozac e di depressione. Si riteneva, il ragazzo, un fallito a 25
anni.
Il Sole è più freddo. Il vento solare soffia con meno vigore e meno calore dalla conquista dello Spazio ad oggi. Di conseguenza, la grande bolla, carica di particelle solari che si diffonde nel sistema solare si riduce, esponendo la Terra e gli altri pianeti all'assorbimento di raggi cosmici che sono normalmente trattenuti. È un grosso problema ha affermato Nancy Crooker, ricercatrice della Boston University. "È la prima volta che abbiamo notato questo fenomeno. Stiamo ampliando le nostre conoscenze”, annuncia l'esperta. Il Sole ha raggiunto il suo picco più basso nell'emissione di macchie solari, ma è anche del 20% più fresco e meno ventoso rispetto al flesso minimo degli anni Novanta. In altre parole, la stella solare sta mostrando chiaramente i segni tipici di altri cicli molto più lunghi con implicazioni che riguardano anche la sua potenza. Confrontando le ricerche ciò che colpisce è che la bassa velocità del vento e la pressione che soffia del 25% in meno.
“La pressione del vento solare è come l'aria di un pneumatico - sottolinea l'equipe americana - ed è una bolla che si gonfia nello spazio. È la più bassa pressione prolungata mai osservata”. In termini pratici, il minimo solare significa che è un brutto momento per i viaggi interplanetari. È un brutto momento gli astronauti per tentare avventure sulla Luna, perché si troverebbero fuori dalla protezione del campo magnetico della Terra e più esposti dunque al danneggiamento dei raggi cosmici. All'interno del campo magnetico terrestre l'effetto principale della refrigerazione, della diminuzione del vento solare è il raffreddamento e l'abbassamento di alcune parti dell'atmosfera. Mentre sul clima l'effetto è minimo. Provoca invece un rallentamento del ritmo, secondo il quale orbita la spazzatura spaziale, che viene trascinata verso il basso e bruciata nell'atmosfera. Cattiva notizia per gli astronauti in orbita che temono di entrare in collisione con i frammenti. Bisogna ricordare che la sonda Ulisse è l'unico velivolo spaziale che osserva il Sole in 3D da tutte le latitudini e sorvola i poli durante i minimi solari, fornendo informazioni che garantiscono un aggiornamento continuo sul fulcro del nostro sistema planetario.
fonte:virglio.it
Un estate di musica all'insegna del divertimento tra lidi e locali della città. Ma quali sono i pezzi più belli di questa magica estate? ecco una selezione dei brani preferiti da LarderiaWeb.it
Stonehenge era un ospedale, ma forse il paragone più azzecato sarebbe con luoghi miracolosi come Lourdes o Fatima. Sono queste le conclusioni a cui è giunta la recente ricerca degli archeologi Tim Darvill e Geoff Wainwright, che hanno identificato nel più famoso complesso monumentale britannico un luogo destinato alle guarigioni miracolose invece che - come si riteneva finora - un tempio o un calendario preistorico. Nuovi scavi - i primi dal 1946 - e un più accurato utilizzo del radiocarbonio hanno permesso anche di stabilire che le "pietre blu" che compongono la struttura sono di circa 300 anni più recenti di quanto si pensasse: Stonehenge risalirebbe quindi al 2300 A.C. Tali pietre sarebbero state trasportate in loco dalle Preseli hills, nel sud del Galles, cioè da circa 240 Km di distanza Questa enorme e faticosissima impresa prova che i costruttori di Stonehenge credevano avessero grandi poteri. Gli scavi nelle tombe circostanti rivelano poi altri indizi. Primo, "uno straordinario numero" di scheletri rinvenuti presenta anomalie fisiche, malattie e ferite. Secondo, l'analisi dei denti prova che circa la metà dei sepolti fosse originaria di zone anche molto lontane dalla piana di Stonehenge. Secondo i ricercatori, questo proverebbe che il complesso monumentale era un luogo d'incontro tra malati e guaritori, persone che arrivavano anche da molto lontano per lenire le proprie sofferenze o esercitare i propri poteri. Lo studio si accompagna alle ricerche sulla tomba del cosiddetto "Arciere di Amesbury", che sta a circa 5 Km da Stonehenge. Lo analisi hanno rivelato che l'individuo ivi sepolto era un uomo ricco e potente che proveniva dall'arco alpino dell'Europa continentale. Soffriva sia di seri problemi a un ginocchio sia di mal di denti e
secondo Darvill e Wainwright sarebbe giunto a Stonehenge per cercare di
guarire. I suoi resti - risalenti a un periodo compreso tra il 2500 e
il 2300 A.C. - sarebbero infatti compatibili con la datazione delle
prime pietre blu.
Se c’è un servizio Web 2.0 questo è senza dubbio il motorone Google. Leader non solo dei motori di ricerca ma di tutta la scena del Web 2.0 mondiale. Google Caledar, Gmail, Google Reader, Picasa, iGoogle, Google Docs,
e l’elenco potrebbe continuare ancora per molto: chi non
utilizza almeno uno di questi servizi? Oggi non si riesce a immaginare un mondo senza il
motore di ricerca.
Ma da dove nacque il progetto in grado di cambiare il mondo?
Larry Page e Sergey Brin (inventori di google), allora studenti dell’Università di Stanford,
dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore di ricerca basato
sull’analisi matematica delle relazioni tra siti Web avrebbe prodotto
risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate
precedentemente, fondarono l’azienda il 7 Settembre 1998. Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le
più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di
approfondire la loro teoria all’interno dei loro studi e posero le basi
per il loro motore di ricerca. I due avevano, già allora, le idee molto ben chiare. Spiccano tra quelle pagine l’abbozzo del primo PageRank: dall’algoritmo complesso e sconosciuto, e la teoria alla base del linking. Se un sito ottiene molti link in entrata e molti riferimenti deve essere una valida risorsa!!!
Già allora la funzione sociale si intravedeva sullo sfondo. Decisamente un bel pezzo di storia. L’evoluzione del Web passata da google.
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