Una rassegna bellissima, per dire, degli animali più strani del mondo.... non sono solo questi, ovviamente, ma già queste foto posso rendere l'idea di cosa la natura abbia creato.... di mostruoso!!!
Questa specie è associata alle piante del genere Olea e, in particolare, all'olivo. È presente in tutto il bacino Mediterraneo e nel Sudafrica.
È considerata l'avversità più importante a carico dell'olivo, nelle
regioni in cui è presente, arrivando a condizionare sensibilmente
l'entità e la qualità della produzione nella maggior parte dell'areale
di coltivazione. L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni più
umide e più fresche dell'areale di coltivazione, con una notevole
variabilità secondo la varietà coltivata, mentre diventa meno marcata
nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio.
Le femmine depongono le uova a partire dall'estate inoltrata, quando
l'oliva ha almeno un diametro di 7-8 mm. L'ovideposizione avviene
praticando una puntura con l'ovopositore sulla buccia dell'oliva e
lasciando un solo uovo nella cavità sottostante. La puntura ha una
caratteristica forma triangolare dovuta ad un effetto ottico. Una
puntura fresca ha un colore verde scuro, mentre le punture vecchie
hanno un colore bruno-giallastro a seguito della cicatrizzazione della
ferita. Lo svolgimento del ciclo è strettamente legato alle condizioni ambientali, in particolare l'andamento climatico
e le caratteristiche delle olive. La conoscenza di questi parametri,
congiuntamente al monitoraggio della popolazione, è necessaria per
attuare efficaci programmi di lotta integrata. Il clima influenza il ciclo soprattutto con la temperatura e in misura minore l'umidità.
I danni causati dalla mosca dell'olivo sono congiuntamente di due tipi: quantitativo e qualitativo. Sotto l'aspetto quantitativo il danno è causato dalle larve di II
età e, soprattutto, di III età e consiste nella sottrazione di una
parte considerevole della polpa con conseguente riduzione della resa in
olio. Una parte della produzione si perde anche a causa della cascola
precoce dei frutti attaccati. Nelle olive da olio le punture e le mine
scavate dalle larve di I età non hanno riflessi significativi sulla
resa. Nelle olive da mensa, invece, il danno si estende anche alle
punture sterili in quanto deprezzano la materia prima fino a causarne
lo scarto dalla linea di produzione. Sotto l'aspetto qualitativo va considerato il sensibile
peggioramento della qualità dell'olio estratto da olive con un'elevata
percentuale di attacchi da larve di III età. L'olio ottenuto da olive
bacate ha una spiccata acidità (espressa in acido oleico, dal 2% al 10% secondo la percentuale d'infestazione) e una minore conservabilità in quando presenta un numero di perossidi
più elevato. Dagli attacchi di mosca derivano secondariamente
deprezzamenti qualitativi più o meno gravi dovuti all'insediamento di muffe
attraverso i fori di sfarfallamento. Questo peggioramento qualitativo
si evidenzia in modo notevole negli oli ottenuti da olive bacate
raccolte da terra o stoccate per più giorni prima della molitura.
Una discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane.
La normativa italiana prevede tre diverse tipologie di discarica:
Infatti, i residui di molti rifiuti, soprattutto di RSU organici, restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Poichè i tempi di degradabilità di molti materiali indifferenziati solitamente conferiti in discarica (per esempio plastica e rifiuti pericolosi) sono lunghissimi, tracce di queste sostanze potranno essere presenti fino a 1000 anni dopo la chiusura della discarica stessa: ecco perchè è importante differenziarli. Purtroppo, in Italia il principale metodo di eliminazione dei rifiuti resta attualmente la discarica. Dati del 2006 attestano oltre il 50% la percentuale dei rifiuti "smaltiti" in discarica.
Dal punto di vista dell'emissione in atmosfera di gas responsabili
dei cambiamenti climatici, le discariche risultano nocive se il rifiuto
non viene preventivamente differenziato (come purtroppo spesso capita).
E' scientificamente provato che i rifiuti in discarica causano emissioni ad alto contenuto di CH4 e CO2, due gas serra
molto attivi; una moderna discarica deve quindi assicurare la presenza
di sistemi di captazione di tali gas (in particolare il metano, che può
essere usato anzichè disperso in atmosfera). Le emissioni di gas possono essere ridotte o eliminate mediante
tecniche costruttive specifiche e con il pretrattamento dei rifiuti: in
particolare la raccolta differenziata della frazione umida e di tutto
quanto è riciclabile.
Una discarica moderna deve essere realizzata secondo una struttura a barriera geologica in modo da isolare i rifiuti dal suolo e in grado di riutilizzare i biogas prodotti come combustibile per generare energia. Se la discarica è progettata e costruita correttamente, i rifiuti devono comunque rimanere sotto osservazione per almeno 30 anni dopo la sua chiusura. Nel frattempo l'area è utilizzabile per altri scopi (in genere il terreno superficiale viene utilizzato per la piantumazione). Se la progettazione di una discarica è importante, non meno lo è la sua gestione. Infatti ogni discarica viene progettata per accogliere determinati rifiuti (inerti, non pericolosi e pericolosi) e quindi dovrà accogliere solo quel tipo di rifiuti. Inoltre, ogni discarica viene progettata per accogliere un determinato volume di rifiuti e quindi ha una vita limitata che non può essere protratta all'infinito. Una discarica ben gestita non produce molto inquinamento, anche se vi sono comunque inconvenienti come la deturpazione del paesaggio (almeno finchè non viene chiusa e coperta con alberi) e la necessità di sorvegliare l'area per un certo periodo dopo la cessazione dell'attività. Purtroppo, specialmente in Italia, esistono numerose discariche abusive (inquinanti e pericolose), non controllate, spesso connesse con attività criminali che gestiscono il lucroso traffico illegale dei rifiuti.
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