Ci sarebbero dei legami
tra le gravidanze precoci dei teenager e la visione di spettacoli
televisivi spinti in Tv. Non solo, l’atteggiamento aggressivo dei teenager
sarebbe riconducibile, tra gli altri fattori, alle ore passate davanti
ai video games violenti. Lo studio, svolto in America dal RAND,
dimostra che l’esposizione a particolari forme d’intrattenimento
influenza la formazione dei ragazzi. Gli show spinti sono una delle
cause dell’incremento delle gravidanze precoci negli Stati Uniti. Secondo Anita Chandra, ricercatrice del RAND, gli spettacoli tv non
evidenziano mai gli aspetti negativi del sesso, i rischi e le
responsabilità. I ragazzi non acquisiscono alcuna informazione su
gravidanza o malattie sessuali. Ma non solo, anche i magazine, internet e la musica potrebbero
influenzare le abitudini dei teenager. Un secondo studio ha infatti
evidenziato stretti legami tra le ore passate dai ragazzini davanti a
videogames violenti, circa 13 in media al giorno, e il loro
comportamento aggressivo. Violenza “gratuita” e sesso inconsapevole. Ruota attorno a queste
costanti la formazione degli adolescenti americani, sempre più
influenzata dalla Tv e dal consumo di media “incontrollabili”. La
nostra dipendenza culturale ed economica dagli Stati Uniti richiede di
prendere in considerazione il problema. Dato che evitarne l’influenza è
praticamente impossibile.
{mosgoogle center}
Il decreto-legge, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 agosto, prevede il ritorno alle votazioni in decimali nelle scuole elementari e medie, il ripristino del voto in condotta (denominato «valutazione del comportamento») e la reintroduzione dell’Educazione civica («Cittadinanza e Costituzione»), che ritaglierà il suo spazio (1 ora a settimana per complessive 33 ore l’anno) sottraendolo alla Storia e alla Geografia. Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire già da quest’anno scolastico. Ma non mancano le critiche. Se l’opposizione ha «bollato» la riforma Gelmini come «un ritorno agli anni Cinquanta», le associazioni studentesche hanno preannunciato un autunno di proteste e contestazioni. In particolare, gli studenti accusano il ministro di voler restringere gli spazi di libertà e di reprimere il dissenso all’interno del movimento studentesco.
Ma per l’anno successivo sono già previste altre «novità». Oltre al grembiule obbligatorio, che aveva già sollevato polemiche qualche mese fa, la giovane «ministra» ha preannunciato l’obiettivo di trasformare le scuole in fondazioni (come già previsto per le Università) e di reintrodurre il maestro unico per la scuola primaria, come «esigenza pedagogica» imprescindibile. Un’esigenza pedagogica piuttosto recente, dato che la stessa Gelmini, dopo i drastici tagli all’Istruzione definiti dalla manovra economica del Governo, aveva dichiarato: «Mi auguro che non sarà necessario tornare ad un solo insegnante». In realtà, il ritorno al maestro unico è diventato una necessità proprio a causa dei tagli alla scuola previsti dalla manovra triennale del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Il decreto, infatti, prevede una riduzione di 190 mila unità tra docenti e personale ATA e un risparmio sulla spesa destinata all’Istruzione per quasi 8 miliardi di euro.
Pagina 5 di 33