Riprendiamo un articolo scritto da Daniel de Joannon di metà settembre 2007 pubblicato su Centonove. Non c'è da aggiungere tanto dato che il testo giornalistico dice ciò che nessuno vorrebbe leggere. Siamo alle solite..........
« L' area industriale di Larderia finisce nelle maglie della Zona a protezione speciale di Messina. In ballo, infatti, non tanto i capannoni già realizzati e le attività in corso, ma i progetti previsti dal Consorzio Asi e dal Prusst del Comune, che, proprio a Larderia, prevede ben trentaquattro investimenti. Eppure, fino ad ora, tutti erano rimasti a guardare in alto, alle pendici delle colline e alle speculazioni edilizie ereditate dall'ultimo piano regolatore generale, senza tenere conto che l'effetto determinato dalla riperimetrazione dei confini della Zona a protezione speciale era destinato a ripercuotersi anche sull'area industriale gestita dall'Asi. La Zps, infatti, corre da sud, da Larderia appunto e cavalca la dorsale dei peloritani, abbracciando praticamente quasi tutto il territorio comunale e mettendo a rischio i progetti di sviluppo elaborati nel corso degli ultimi anni. A salvarsi, perché bloccato da un niet dell'Urbanistica, soltanto il Centro Commerciale Carrefour che aveva attraversato tutti i "gradi di giudizio" del Suap (lo Sportello Unico per le Attività Produttive) e che, adesso, aspetta il "giudizio" del Tar.
Spiega Anna Giordano del Wwf: «La questione è questa. Attualmente le Zps sono parificate alle riserve dello Stato, e quindi qualsiasi costruzione nuova non può essere realizzata in assenza di un piano di gestione. Questo è un aspetto che si aggiunge alla valutazione di incidenza richiesta, invece, dall'Unione Europea in materia di Zps. La valutazione di incidenza è infatti l'unico strumento per comprendere realmente la possibilità di realizzare opere e piani». «Purtroppo -incalza Giordano- in Sicilia e in gran parte d'Italia è un'indagine autoreferenziale che illustra solo la singola opera e non le relazioni che la stessa, con altre, possono determinare. La normativa che parifica le Zps sarà presto modificata, ma il contenuto del decreto ancora non è dato sapere quale sarà. La cosa fondamentale, però, è che qualsiasi opera o piano, come ad esempio la variante al Piano regolatore generale, va sottoposto a valutazione di incidenza complessiva».
Dal proprio punto di vista, Venerando Lo
Conti , commissario
del Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale di Messina,
si mette in posizione di
attesa: «Stiamo affrontando tutta la questione con l'ingegnere Enzo Benecchi che
è anche il
nostro progettista per quanto riguarda l'area di Larderia. Nei prossimi giorni saprò dire di più. Di certo,
in ballo, ci sono non soltanto i nostri nuovi capannoni, con annesse attività, ma anche
trentaquattro iniziative imprenditoriali ricomprese nel Prusst del Comune di Messina
che dovevano
prendere vita proprio nell'area».
Già pronto a portare avanti tutte le pratiche per "mettere in
regola" la situazione, Carmelo Ricciardi , dirigente
dell'Ufficio Programmi
Complessi del Comune, e incaricato di studiare la
vicenda dall'assessore
all'Urbanistica Antonio Catalioto : «Sostanzialmente, parte dell'area di Larderia
ricade in Zps, e soprattutto si tratta di quella già edificata e solo di una parte di
quella ancora libera. A questo punto si dovrà procedere alla valutazione di incidenza e
alla valutazione
di impatto ambientale per ogni singolo progetto. Come parte pubblica, dobbiamo realizzare
strade e fognature,
mentre i privati i capannoni. Per quanto riguarda l'Asi, dovrà decidere
se sottoporre a valutazione
di Incidenza e valutazione di impatto ambientale il proprio piano particolareggiato,
adottato prima
della pubblicazione del decreto della Zps sulla Gazzetta Ufficiale»
Presentate le iniziative che nel 60° anniversario dell´Assemblea
Regionale Siciliana in una conferenza stampa tenuta a Palazzo Zanca. Gli appuntamenti sono riuniti dal tema:
"Il fenomeno dell´indipendentismo a Messina", testimonianze e riscontri
nella documentazione dell´epoca (1943-1947).
Prenderà il via sabato 6
ottobre alle ore 17,30 nel Salone degli Specchi della Provincia di
Messina, con la presentazione del libro di Salvatore Bottari, "Un
difficile dopoguerra. La parabola dell´indipendentismo a Messina
(1943-1947)". Il volume ripercorre, sul versante
messinese, l´intera parabola del Movimento per l´Indipendenza della
Sicilia di cui fu leader Andrea Finocchiaro Aprile. L´autore indaga
sulle ragioni del crollo del consenso del fascismo e li individua non
solo nei disastri della tragedia bellica ma anche nell´ulteriore
stretta totalitaria che caratterizza gli ultimi anni del regime. In
Sicilia questa radicalizzazione totalitaria si traduce in
provvedimenti, come la legge del gennaio 1940 sulla colonizzazione del
latifondo che realizza una frattura tra latifondisti e fascismo, e nel
provvedimento del ´41 con cui Mussolini decide il trasferimento
dall´isola dei funzionari statali siciliani alienandosi il consenso di
ampi settori del ceto medio impiegatizio. Si è inteso operare una
ricerca mirata ad indagare il concreto esplicarsi della parabola
separatista a Messina e nella sua provincia per osservare il percorso
politico dei protagonisti – grandi e piccoli – di quella storia, ma non
ricercando fini cronachistici nè tantomeno aneddotici. Al contrario la
ricerca sul territorio è servita a rettificare assunti troppo
ideologicamente schematici ed a marcare i confini dello spazio pubblico
nel tormentato secondo dopoguerra messinese. La vicenda del movimento
indipendentista nella Sicilia del dopoguerra ha sullo sfondo il
processo di riaggregazione dei tradizionali partiti del prefascismo, ma
anche il ruolo che il banditismo (Salvatore Giuliano, Rosario Avila,
Salvatore Rizzo) ha nella finale deriva insurrezionale e militarista
del separatismo. Il punto di maggior novità del volume è, però, non
solo la ricerca di prima mano presso gli Archivi pubblici (Archivio
centrale dello Stato; Istituto Gramsci Siciliano) ma soprattutto
l´utilizzo di una documentazione reperita in alcuni archivi privati e
sino ad oggi non solo inedita ma del tutto ignota, di cui si
riproducono anastaticamente numerosi documenti. Le vicende dei maggiori
protagonisti della federazione messinese del Movimento per
l´Indipendenza della Sicilia (Rosario Cacopardo, Francesco Restuccia,
Edoardo Milio Cangemi, Renato Calapso, Anselmo Crisafulli, Gaetano
Drago, Gioacchino Salamone) si intrecciano con quelle dei giovani che
aderirono alla Lega Giovanile Separatista, spesso con passione ed ansia
di riscatto e si confondono nel magma incandescente di una esperienza
estremamente articolata e complessa. Al fine di restituire al meglio
l´atmosfera del tempo, il libro è corredato da un ricco apparato di
immagini fotografiche, così l´Autore e l´Editore hanno concordemente
voluto proporre un´opera rigorosa sotto il profilo scientifico ed al
contempo fruibile non solo dagli studiosi ma anche da un pubblico più
vasto di studenti e di cittadini interessati alla rivisitazione critica
della nostra storia recente. Domenica 7 ottobre, alle ore 17,30, al
Teatro Vittorio Emanuele si inaugurerà la mostra documentaria, a cura
di Salvatore Bottari e Giuseppe Salemi, che dà il titolo all´intera
manifestazione. Sarà esposta un´ampia selezione di documenti originali,
provenienti dal Fondo Finocchiaro Aprile - conservato all´Istituto
Gramsci Siciliano - e da alcuni archivi privati. Si tratta di lettere,
carte congressuali, volantini, manifesti, rapporti di polizia, foto e
altra documentazione utile a delineare il percorso dell´indipendentismo
dal 1943 al 1947. Inoltre, sempre in originale, saranno esposti alcuni
giornali dell´epoca: numeri unici, quotidiani e periodici. Alcune
immagini fotografiche che corredano la mostra sono state messe a
disposizione dall´Archivio Storico del Comune.
La vicenda del Movimento
per l´lndipendenza della Sicilia sarà illustrata anche mediante la
proiezione di due documentari. Il primo, proveniente dalla Mediateca
dell´Archivio Storico dell´Istituto Luce, dura poco più di un minuto ed
ha come protagonista Andrea Finocchiaro Aprile impegnato, durante la
primavera del 1946, nella campagna elettorale per l´ Assemblea
Costituente; il secondo dal titolo "Sicilia 1943-47: gli anni del
rifiuto" proviene da RAI Teche. Si tratta di un documentario realizzato
per la Rai nel 1978 da Franco Falcone, Fortunato Pasqualino e Luciano
Pinelli, per la regia di Filippo De Luigi. La consulenza storica è di
Gastone Manacorda, la documentazione di Rosario Mangiameli. Ha come
centro i problemi sociali e politici che agitarono il tormentato
dopoguerra siciliano. L´Associazione Culturale Daf, sostenuta dai suoi
importanti partner, ha fortemente voluto e creduto in questa
manifestazione, ritenendola una valida occasione per riflettere sulla
Nostra storia recente e contestualmente rendere un giusto tributo al
60° Anniversario della nascita della Regione Siciliana.
Francantonio Genovese non é più sindaco di Messina. Con lui decadono Giunta e Consiglio Comunale.
"Mi dispice per la città" questo il primo commento del leader Udc Giampiero D'Alia. "Ho appena appreso la notizia e a caldo le posso dire che sono dispiaciuto per Messina che deve subire un altro commissariamento. Mi auguro che le forze politiche di destra sappiano incontrarsi su progetto unitario per non lasciare la città in balia degli interessi privati".
L'assessore Bottari:
"Premesso che le sentenze vanno accettate - spiega la Bottari - per il ruolo che ho rivestito con l'amministrazione Genovese sono molto preoccupata delle tristi sorti che aspettano la città. Il lavoro avviato dalla giunta potrà avere delle battute d'arresto. E questo vale per tutti gli assessorati. Questa sentenza è un pugno nello stomaco per l'intera città".
Loris Foti, capogruppo della Margherita:
«le sentenze non si giudicano», ma allo stesso tempo «mandare una città al commissariamento e far tornare al voto solo perché una lista in cui 37 su 45 candidati erano campani non interessati alle questioni di una città che neanche conoscevano, è pazzesco. Non è stata l'amministrazione ad essersi insediata in maniera illegittima». Un ruolo importante, adesso, sarà assunto dalla direzione generale. Il city manager Emilio Fragale ha dichiarato: «Questa sentenza era nell'aria da giorni, ma nonostante tutto non pensavamo che il sindaco potesse decadere. Adesso si aspetta l'insediamento del commissario straordinario che avverrà presto, e i nostri ruoli non saranno più definiti. Si cercherà di stringere i tempi per le nuove elezioni, perché Messina ha bisogno di un governo stabile. Posso dire senza essere smentito che è una sconfitta per tutti».
Salvatore Ticonosco, consigliere di An:
«con la coscienza pulita per aver agito sempre nell'interesse dei cittadini, e pronto a ricandidarmi».
Il segretario generale della Uil Amato:
“Adesso è necessario pretendere consultazioni elettorali nel più breve tempo possibile”
"L’ennesima iattura che si abbatte sulla città lasciandola sempre più sprofondare nel dramma dei problemi irrisolti e delle incompiute. Nonostante lo scetticismo la città conservava ancora un barlume di speranza nei fondi ex ponte e nei poteri speciali attribuiti al sindaco per l’emergenza traffico. Ora che anche questa speranza è venuta meno i provvedimenti istituzionali si paralizzeranno sempre più e verrà meno anche la bozza progettuale costituita dalla Cec. Senza voler entrare nel merito della sentenza non si capisce come una competizione elettorale possa risultare inficiata da un ricorso presentato da un partito costituito per l’occasione e non rappresentativo della messinesità, un partito nato da beghe interne alla compagine socialista. Non ci si spiega, soprattutto, come politici responsabili abbiano, all’indomani dei risultati elettorali, pensato di poter ricorrere alla giustizia amministrativa sapendo di poter nuocere gravemente alle sorti della città. Una ulteriore dimostrazione di quanto la politica abbia a cuore il futuro di Messina. Il punto adesso, conclude il segretario generale della Uil, è chiedere consultazioni elettorali al più presto, magari contestualmente alle elezioni provinciali, per far sì che la città resti sotto il giogo del commissariamento, un giogo purtroppo ben noto ai messinesi, il minor tempo possibile”.
Il leader dei Socialisti italiani Bobo Craxi:
Pesanti dichiarazioni del leader dei Socialisti italiani Bobo Craxi in merito alla sentenza del Cga di Palermo. «La lista del Partito socialista - Nuovo Psi che venne presentata nel novembre del 2005 alle elezioni comunali di Messina era vistosamente viziata da un misto di imbroglio e malafede».
E aggiunge, rivelando i retroscena di una vicenda che niente ha a che vedere con l’amministrazione di una città: «Composta in larga maggioranza di candidati residenti nel napoletano, fu presentata a bella posta per creare un precedente che riconoscesse l'invalidità di un Congresso che si era concluso con una scissione: tutti i tribunali, per due anni, hanno accolto i nostri ricorsi contro di essa. Il giudizio, inappellabile e supremo, del Cga siciliano, che rispettiamo, ha dell'incredibile,
poichè costringe i messinesi a tornare al voto certificando uno dei tanti imbrogli della malapolitica: sono costernato».
Il capogruppo della Margherita all'Ars, Giovanni Barbagallo:
ha espresso «piena solidarietà e sostegno» a Francantonio Genovese dopo l'annullamento della sua elezione a sindaco di Messina. «Nessun cavillo giuridico – ha commentato Barbagallo - potrà inficiare il senso politico della grande vittoria elettorale riportata da Genovese nelle elezioni amministrative del 2005. Ci dispiace soltanto che viene interrotta una proficua attività amministrativa a favore dei cittadini messinesi. Il commissariamento blocca un percorso amministrativo che ci auguriamo possa essere ripristinato al più presto».
Le prime parole dell' Ex Sindaco Francantonio Genovese, ore 19,10:
«Spero che questa sera nessuno festeggi, perché questa non è una sentenza contro il sindaco e l'amministrazione comunale, ma piuttosto contro gli interessi di tutta la città. Messina, infatti, vanterà da oggi il non invidiabile primato di due commissariamenti, seppur per motivi diversi, in appena 4 anni. Si commenta da sé una sentenza che obbliga a ripetere le elezioni per l'esclusione di una lista di candidati napoletani al consiglio comunale di Messina, in un momento in cui è forte il dibattito sui costi della politica e delle istituzioni. All'amarezza per l'esito della vicenda giurisdizionale si accompagna la consapevolezza di aver lavorato con impegno e dedizione, nel tentativo di risollevare questa città dalle gravi condizioni, soprattutto finanziarie, in cui versava alla data del nostro insediamento. Non è l'ora dei consuntivi né dei proclami ma voglio sperare che in questo momento in cui la città ha subito l'ennesima mortificazione, tutte le forze politiche sappiano recuperare l'equilibrio e la saggezza necessari per far sì che i mesi che ci separano dalle prossime elezioni siano vissuti dalla nostra comunità nel modo meno traumatico possibile. Da parte mia resterà sempre forte l'impegno e massima la disponibilità nei confronti di Messina e dei messinesi».
Il Segretario Generale della Cisl Bernava:
La nostra è una città di nuovo commissariata, e ciò contribuisce a rafforzare l'idea di Messina città pantano. Messina sembra Babilonia. Una Babilonia di anni di mal governo e malaffare, una Babilonia per il commissariamento e il vuoto di governo dal 2003 al 2005, una Babilonia degli ultimi due anni di governo della città senza strategie e senza capacità di concertare e progettare sviluppo. Una città che rischia di non avere la forza di rialzarsi. L’ennesimo commissariamento arriva in una città dove è indistinto il passato, il presente e il futuro perché è una città senza punti di riferimento e di governo e che probabilmente non ha imparato la dura lezione, che rischia di riconsegnarsi ai soliti potentati elettorali clientelari senza idee, senza progettualità, senza etica e sempre con lo sguardo riguardo al passato di degrado e arretratezza.
Tonino Russo, segretario regionale Ds
È una sentenza che probabilmente farà piacere ad alcuni esponenti del centrodestra, ma che certamente crea un grave danno a Messina e ai messinesi. Ma anche di fronte a quelle che paiono profonde ingiustizie bisogna andare avanti e non fermarsi. Sono convinto che quando si tornerà a votare, già nella prossima primavera, Genovese sarà di nuovo in campo e con il pieno sostegno del centrosinistra tornerà ad essere il sindaco di Messina».
Francesco Cascio, capogruppo di Forza Italia:
Era una notizia attesa da tempo. Oggi è diventata ufficiale. Adesso prepariamoci alle elezioni di maggio con un unico obiettivo: non ripetere lo stesso errore e conquistare il Comune di Messina. La scelta di candidare più uomini del centrodestra ha portato a regalare il Comune alla sinistra. Ora dobbiamo presentarci uniti e compatti e puntare su un uomo che abbia il consenso dei messinesi e che rappresenti le istanze del centrodestra. Ma non possiamo perdere».
Il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana Calogero Speziale:
«Decisione abnorme. Si scarica sulla città di Messina una sentenza che, capovolgendo l'orientamento espresso dal Tar, determina l'annullamento di democratiche elezioni e del loro esito, creando una condizione di difficoltà e di disagio per l'intera comunità di Messina, che registra un nuovo commissariamento nel giro di pochissimi anni. Con un provvedimento giudiziario viene interrotta una positiva esperienza amministrativa apprezzata dalla stragrande maggioranza dei messinesi».
Soddisfatto Di Trapani, il promotore del ricorso:
Antonino Di Trapani, coordinatore della segreteria nazionale del Nuovo Psi, e candidato a sindaco alle elezioni amministrative di Messina del 2005 prima che la Commissione elettorale escludesse l’intera lista che l’appoggiava dalle consultazioni, prende atto «con soddisfazione, della decisione». «Con il segretario nazionale, Stefano Caldoro – aggiunge –, resteremo in stretto contatto, per le opportune iniziative conseguenti, con i legali del foro di Catania guidati dall'avvocato Gianfranco Barbagallo che ha curato l'appello».
Il 7 Ottobre la 4a Giornata Nazionale di Trekking Urbano a Messina
I trekkers andranno ad esplorare i luoghi meno conosciuti delle città,
seguendo percorsi alternativi rispetto ai tradizionali tour turistici.
Sarà infatti possibile visitare il sottosuolo di Aosta e di Brescia,
gli ipogei di Foggia, le gallerie ed i cunicoli di Palazzo Cioci a
Macerata, il rifugio antiaereo di Massa, il Priamàr sotterraneo di
Savona, le cave di Pila a Trento. Nato a Siena nel 2002, il turismo "a
piedi" è diventato l´occasione per visitare luoghi segreti e monumenti
dimenticati per un numero sempre crescente di città che, grazie ad una
collaborazione tra le Amministrazioni comunali e l´Associazione Guide
Turistiche, proporranno un viaggio attraverso i luoghi sotterranei e
meno visibili delle città, per gli amanti dell´avventura e
dell´esplorazione ma anche per chi è solo curioso. Le città aderenti
alla quarta edizione del Trekking urbano, oltre alla "promotrice"
Siena, sono, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Bari, Biella,
Bologna, Brescia, Campobasso, Chieti, Cosenza, Ferrara, Foggia, Forlì,
Genova, Lucca, Macerata, Mantova, Massa, Messina, Pavia, Perugia, Pisa,
Prato, Ravenna, Roma, Salerno, Savona, Tempio Pausania, Trento, Urbino,
Verona, Viterbo. A Messina il percorso di 5 chilometri porterà a
toccare le più belle chiese e fontane della città, lungo l'itinerario
che da piazza Duomo porta a villa Sabin. Nelle librerie, nei negozi di
dischi e nelle biglietterie Ticket One sarà possibile l'iscrizione al
costo di 3 euro e gratuitamente per i ragazzi al di sotto dei 12 anni,
e l'intero ricavato sarà devoluto in beneficenza.
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