Nel Comune di Messina sono 301 i lavoratori con contratti part-time ed a termine che dal 1989 operano senza poter avere uno straccio di idea su come programmare il loro fututo.
Essere precari significa non mettere a frutto il proprio titolo di studio, le proprie competenza. Le ricadute su questi lavoratori non sono solamente economici ma anche di salute; da uno studio pubblicato “dall’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro” si evidenzia che il lavoratore precario è più esposto rispetto al lavoratore a tempo indeterminato, a rischi sulla salute. Il contratto a termine o part-time comporta insicurezza, marginalizzazione sociale, stress, ansia da depressione lavorativa. Il Comune di Messina ha attinto allegramente tra gli ex articolisti figure professionali competenti assegnandogli mansioni di livello basso con relativa retribuzione per poi se è il caso usarli nelle mansioni superiori, non stabilizando coloro che potevano accedere a livelli superiore dell’amministrazione.
La sicurezza stabile e duratura che hanno conosciuto i nostri genitori sul lavoro non esiste più, è il pensiero dei precari del Comune della Città dello Stretto. Il nostro desiderio di avere punti di riferimento e radici ben definite è diventato difficilissimo da colmare. La precarietà uccide l’entusiasmo e intanto il tempo passa e le illusioni via via si trasformano in rabbia.
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Al Trofeo Città di Messina, davanti a circa 22.000 spettatori, la Juventus esce sconfitta 6-5 ai calci di rigore contro i francesi del Monaco. Allo stadio San Filippo, la
formazione di Claudio Ranieri aveva concluso i tempi regolamentari sul
punteggio di 1-1. Al vantaggio firmato su rigore da Leko al 36' del
primo tempo aveva risposto Vincenzo Iaquinta al 90'. Le buone notizie
per il tecnico bianconero riguardano Gianluigi Buffon che è tornato titolare dopo l'infortunio (protrusione discale)
che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per circa 3 mesi. Nella ripresa ben nove cambi per i bianconeri, e partita meno
brillante. Tanti i giovani in campo da una parte e dall'altra. Nella
Juve in evidenza Giovinco che cerca il pari su punizione. I francesi
sembrano tenere, ma al 90' arriva il pareggio firmato Iaquinta. Ai
rigori il Monaco non sbaglia. Per la Juve, invece, è De Ceglie a farsi
parare il tiro dal dischetto.
La cronaca:
Juventus (4-4-2): Buffon (1' st
Manninger; 26' st Chimenti); Grygera (1' st Salihamidzic),
Legrottaglie, Ariaudo, Molinaro (1' st De Ceglie); Marchionni (1' st
Esposito), Sissoko (1' st C. Zanetti), Marchisio (1' st Poulsen),
Nedved (1' st Ekdal); Del Piero (1' st Giovinco), Amauri (1' st
Iaquinta). All. Ranieri
Monaco (4-4-2): Ruffier (1' st
Thuram-Ulien); Modesto, Mongogu (19' st Nkolou), Adriano, Mangani;
Sagbo (19' st Mollo), Leko (29' st Dufau), Pokrivac, Diaz (30' st
Bulot), Adu (22' st Germain), Gapke (1' st Bakar). All. Ricardo
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno
Reti: 35' pt Leko, 45' st Iaquinta
Successione rigori: Giovinco
trasformato, Modesto trasformato, Esposito trasformato, Bulot
trasformato, Salihamidzic trasformato, Mollo trasformato, De Ceglie
parato, Pereira trasformato, Legrottaglie trasformato, Bakar
trasformato.
Note: ammonito Nedved. Recupero 1' pt. Spettatori 22.000 circa.
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Era prevista anche una azione pacifica da parte dei club organizzati messinesi. La protesta era stata annunciata sul web ed infatti, all'ingresso
della Curva Sud è stato esposto uno striscione: Juve vs Monaco; festa organizzata indegnamente 'nta casa du mottu. Rumorosa la contestazione nei confronti del sindaco Giuseppe Buzzanca,
fischiato al momento dell'arrivo allo stadio. I gruppi organizzati hanno ribadito ancora una volta l'invito a dimettersi. I tifosi hanno anche fatto il loro
ingresso all'interno dello stadio a metà del primo tempo, e qui i cori e gli slogan contro il Sindaco non sono mancati. Unica nota stonata, qualche fumogeno lanciato sul terreno di gioco. Com'è solito di una tifoseria con la testa sulle spalle nessun incidente ma solo tanto rumore.
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Barcellona ricorda la morte di Beppe Alfano e Adolfo Parmaliana con un convegno intitolato Da Beppe Alfano ad Adolfo Parmaliana: le istituzioni deviate e
Barcellona. Appuntamento l'8 gennaio alle 16.30 nel Salone di rappresentanza del comune presso
ex stazione ferroviaria di Barcellona. Al dibattito parteciperanno:
Carlo Vulpio, giornalista e scrittore, Gioacchino Genchi, consulente di De Magistris e Questore Aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, Magistrato della Procura della Repupubblica di Palermo e Sonia Alfano, figlia di Beppe e presidente dell' Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. Modera il giornalista Piero Messina.
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