La "Comifar", una multinazionale operante nel settore della
distribuzione farmaceutica, annuncia la chiusura della sede di
Messina nei capannoni Asi di Larderia e la messa in mobilità delle 29 unità in essa inserite.
“Un ennesimo caso di pirateria aziendale in riva allo Stretto -sono parole del segretario generale della Filcams Cgil di Messina, Pippo Silvestro-. La Comifar ha acquistato la sede messinese con le relative quote di mercato e adesso, dopo 4 anni durante i quali non ha fatto alcun investimento o sforzo per rafforzare la propria posizione, chiude la sede di Messina e trasferisce tutto il lavoro tra Lamezia Terme e Catania, licenziando il personale a Messina”.
La Comifar, tra i primi gruppi in Italia e in Europa nel settore della distribuzione dei farmaci, aveva rilevato il centro distribuzione e l’intera attività dai fratelli Cuzzocrea. “Col passaggio ad una multinazionale di quel calibro avevamo creduto a prospettive rosee, che ci sarebbero stati investimenti e quindi che l’azienda si sarebbe allargata e rafforzata. In quest’ottica di sviluppo, la Filcams ha condiviso strategie di lavoro che hanno impegnato e chiesto sacrifici ai dipendenti mentre l’azienda rimaneva latitante e non investiva sui fattori esterni e commerciali”, contina Silvestro.
A rischio annullamento le elezioni universitare tenutesi la scorsa settimana nell' Ateneo di Messina. Il motivo è l’esclusione di Emanuele David e Andrea Argento.
Ragione del diverbio, la doppia candidatura che i ragazzi hanno
presentato in due liste diverse, pur se alleate, e che il responsabile
dell’ufficio elettorale non ha considerato ammissibile. La decisione
presa dal signor De Francesco ha affermato Emanuele David, è del
tutto priva di fondamento. Il
regolamento elettorale universitario non contiene alcuna norma che
ponga un veto alla possibilità della doppia candidatura.
Dello stesso tono le dichiarazioni rilasciate da uno dei rappresentanti
di lista di Alleanza Democratica, Enzo Salpietro:
“Siamo venuti a conoscenza dell’arbitrario verdetto emesso dal sig. De
Francesco, esattamente il giorno prima dell’inizio delle elezioni.
Oltre dunque che trattarsi di interpretazione normativa del tutto
erronea, ciò che Alleanza democratica contesta è la mancata notifica
del provvedimento preso e soprattutto la non possibilità data ai due
candidati, qualora la doppia candidatura fosse stata realmente
incompatibile, di decidere dove presentare il proprio nome, se al
Consiglio di Facoltà o all’organo superiore.” Stando così le cose, i numerosi voti racimolati dai due candidati
sono considerati nulli.
I diretti interessanti hanno presentato ricorso inviando l'incartamento
alla segreteria del Rettore e presso l’ufficio
elettorale, in cui si richiede il riconteggio di tutti i voti ottenuti
da David e Argento.
Nel caso in cui il ricorso dia esito negativo, gli studenti sono pronti a chiedere
l’annullamento del risultato delle urne e la riconvocazione della
competizione elettorale.
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