Nell'ambito delle manifestazioni celebrative del centenario del
terremoto di Messina del 1908, giovedì 18 si svolgerà “La Grande Marcia
del Centenario”, organizzata dal Centro Turistico Giovanile, alla quale
parteciperanno giovani delle scuole di ogni ordine e grado e
rappresentanze civili e militari presenti nel territorio. Per i primi,
suddivisi per età, sono previsti 3 concentramenti tra le ore 9 e le
9,30: elementari, a piazza del Popolo; medie a piazza Don Fano (largo
Risorgimento) e superiori a piazza Cairoli. Il raduno generale è
fissato tra le 10 e le 10,30 in via I Settembre, tra il viale San
Martino, la piazza Palazzo Reale e la via Garibaldi (Banco di Sicilia);
alle ore 11 a piazza Duomo, o all'interno della Cattedrale in caso di
cattivo tempo. Il programma che prevede momenti interessanti si
concluderà intorno alle ore 12,45. La manifestazione si avvale della
collaborazione dell'assessorato comunale alla Pubblica Istruzione e
dell'Ufficio Provinciale Scolastico, con l'adesione della Banda della
Brigata Aosta, che animerà sin dall'inizio i diversi momenti della
“storica” iniziativa. Sempre domani, alle ore 17, nella sala delle
conferenze della Biblioteca universitaria regionale di via I Settembre
(palazzo Arcivescovile) la professoressa Maria Luisa Tobar,
dell'Università di Messina terrà una relazione su “Gli aiuti degli
Spagnoli in occasione del terremoto Siculo-Calabro del 1908”. Per
consentire lo svolgimento della manifestazione, dalle ore 8,30 alle
10,30, sarà istituito il divieto di sosta in tutta l'area di largo
Risorgimento, per consentire il concentramento delle scolaresche. Dalle
ore 9 alle 12 sarà istituito il divieto di transito veicolare in via I
Settembre, nel tratto compreso tra il viale San Martino e piazza Duomo,
per il tempo strettamente necessario al passaggio delle scolaresche,
che proseguiranno la marcia sino a piazza Duomo. Dalle ore 9 e sino al
termine della marcia le linee dell'ATM subiranno delle modifiche. Le
linee dirette alla periferia ed ai villaggi sud seguiranno il percorso:
Cavallotti- via T. Cannizzaro e via C. Battisti, mentre quelle dirette
alla periferia ed ai villaggi nord, Cavallotti, via T. Cannizzaro e
corso Cavour.
E’ entrato in funzione il nuovo impianto di illuminazione di Villa
Sabin che utilizza plafoniere con caratteristiche innovative a
tecnologia LED (40 watt contro i 125 watt a punto luce del vecchio
esistente impianto). E' il primo intervento dell’Amministrazione del
sindaco Giuseppe Buzzanca, nell’ambito del piano di risparmio
energetico redatto per il contenimento della spesa per il consumo di
energia elettrica. Il costo annuo sostenuto da palazzo Zanca è infatti
di 6.500.000,00 circa, che ovviamente comprende tutti gli stabili
comunali, scuole, ed anche l'alimentazione del sistema tranviario. “Un
impianto che possiamo definire pilota - ha dichiarato a tal proposito
l’assessore alle politiche finanziarie Orazio Miloro - che estenderemo,
attingendo anche a risorse comunitarie. Nel contempo abbiamo già
avviato tutte le procedure necessarie ed indispensabili per il
passaggio a libero mercato - ha aggiunto Miloro - che dovrà consentire
a medio termine di ridurre drasticamente la spesa per consumo di
energia elettrica che, in atto ha raggiunto costi non più sostenibili
per le casse comunali con una previsione di risparmio che potrà
attestarsi in una percentuale compresa tra il 10 e il 2 per cento”. Il
nuovo impianto di villa Sabin è stato realizzato dalla ditta OHM System
di Messina, su progetto del servizio pubblica illuminazione del Comune,
e consentirà un risparmio quantificabile tra il 65 ed il 70 per cento.
La realizzazione, come hanno evidenziato il direttore del servizio ing.
Salvatore Saglimbeni, ed il dirigente del Dipartimento urbanizzazioni,
ing. Antonino Amato, permetterà di sperimentare la nuova tecnologia nel
parco cittadino che sarà attenzionata agli specialisti del settore,
sulla rivista specializzata Lighting International. Dalla valutazione
dell'intervento, l'Amministrazione comunale trarrà indicazioni per un
eventuale impiego per gli impianti stradali.
Gli agenti della Polizia municipale e gli organi di vigilanza dell’AUSL
5, sono stati incaricati del controllo e dell’esecuzione dell'ordinanza
del sindaco Giuseppe Buzzanca, che per un caso di favismo vieta la
coltivazione e la vendita di fave e piselli nel raggio di 300 metri
dall'abitazione sita in via Comunale, nel villaggio di Mili San Pietro.
La disposizione intima la rimozione di tutte le coltivazioni esistenti
nelle aree indicate. Nei confronti dei contravventori si procederà con
la denuncia all’Autorità giudiziaria, (art. 650 del Codice Penale) e la
distruzione coattiva delle coltivazioni abusive di leguminose a spese
degli stessi proprietari.
Notizia scandalo apparsa oggi sulla Repubblica. Le autostrade siciliane, ha sentenziato l'Anas, sono le più disastrate
d'Italia. Ma hanno un record: vantano un numero senza eguali di
casellanti. Cinquecento, fra dipendenti fissi e stagionali. Una folla
di "agenti tecnici esattori" cresciuta a dismisura, in un ente che
gestisce 268 chilometri di tracciato e 24 porte d'ingresso. Come dire:
nell'isola c'è un casellante ogni due chilometri, 20 ogni casello.
Ma a caratterizzare il consorzio è anche (soprattutto) l'esercito di
casellanti, schierati ovunque, nelle cabine per il pedaggio come
(almeno un centinaio) nelle tre sedi amministrative del Cas. Un ente
diventato nel corso degli anni uno stipendificio. A denunciarlo,
indirettamente, è stata la stessa Anas che ha rilevato come, fra le
società italiane che gestiscono le autostrade, il Cas sia quello con il
rapporto più alto fra spese per il personale e introiti. Il 45 per
cento degli incassi di pedaggi e royalties versate dai gestori delle
stazioni di servizio (ovvero quasi 80 milioni di euro ogni anno) se ne
va per pagare i dipendenti. Nessuna delle altre 23 concessionarie
dell'Anas supera il tetto del 35 per cento.
Proprio il contenzioso è stato, in questi anni, il leit motiv della
vita del consorzio. Una miriade di cause intentate, in gran parte,
dagli stessi tecnici esattori che dopo essere stati inquadrati negli
uffici chiedono il riconoscimento di mansioni superiori o, al contrario
di indennità suppletive come quella per il "maneggio denaro", che
possono far lievitare un compenso base di 1.500 euro fino a una cifra
doppia. Al punto che anche la Corte dei conti, a fine giugno, ha
chiesto lumi sulle indennità dei casellanti finiti dietro una
scrivania. La Valenti ha rispedito sette casellanti ai caselli e, in
mancanza di figure qualificate, ha affidato all'esterno la gestione
degli uffici che si occupano di appalti e pensioni. Finendo per
scontrarsi con la Cgil e altri sindacati minori che hanno indetto una
raffica di scioperi.
Un singolare furto
in un appartamento di Larderia. Ma c'è chi dice che il presunto ladro non aveva nessuna intenzione di rubare in quanto la sua era solo una necessità. Doveva andare in bagno e per farlo ha usato l'appartamento di una un’anziana signora che ha da poco
raggiunto il secolo di vita. Antonino Bruno, 50 anni, già noto alle Forze
dell'Ordine, si dice sia riuscito a rubare denaro e gioielli alla donna
mentre lei riposava. A sventare il furto il figlio della
anziana signora, in visita nell'abitazione, si è accorto della
presenza del Bruno mentre si trovava seduto sul water di casa. Alla vista dell'uomo il presunto ladro ha tentato la fuga scappando da una finestra. È
stata una pattuglia della Stazione Carabinieri di Tremestieri ad
intercettare l'uomo mentre si allontanava dall'abitazione a
bordo della propria vettura. Fermato e perquisito dai militari dell'Arma, Bruno è stato arrestato in quanto sono stati trovati oggetti di valore e denaro probabilmente di propietà della centenaria signora. Molti sostengono però che l'uomo, un mendicante di professione, spesso faceva visita all'anziana. Sarà compito delle forze dell'ordine stabilire le circostanze del misfatto.
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