Ci siamo quasi dimenticati dei tempi in cui a Messina il
carnevale era una festa sentita, tra le poche ricorrenze in cui il punto
centrale resta l’allegria ed il divertimento. Tradizionali eventi dove
esprimere tutta la gioia e la spensieratezza prima della Quaresima nell’attesa
del periodo Pasquale.
Ma da qualche anno la festa di carnevale e sentitissima nella zona sud della città, dove si concentrano eventi di interesse organizzati dalle diverse associazioni che fioriscono nella porzione di territorio della Prima Municipalità.
Da giovedì a martedì diversi appuntamenti sono ai ritocchi finali per dare a chi vuol venire a vivere pomeriggi e serate in allegria alternative validissime ai chilometri di autostrada da fare per raggiungere Acireale o Caltagirone.
Il clou del Carnevale nella zona Sud è “La Sagra di
Carnevale” , organizzata dall’associazione Selene, che per il quinto anno
consecutivo riempirà le serate di Sabato e Domenica. La Sagra si concentra nel
far conoscere ai visitatori, oltre che il territorio della vallata di Larderia
con alcuni angoli culturali, soprattutto le tradizioni culinarie della zona con
gli insuperabili Maccheroni con sugo delle scuccidde di Maiale, autentica
prelibatezza nostrano, resa insuperabile grazie ai maccheroni fatti
rigorosamente in casa con il vecchio metodo del ferro d’ombrello ed il sugo dagli
ingredienti segretissimi cucinato dalle donne del paese. Domenica invece festa
grande in piazza con la gara delle Maschere più belle dedicata ai piccini, ma
anche agli adulti che si cimenteranno in scenette divertentissime. Dolci,
musica e allegria vi aspettano a Larderia.
Per info sulla sagra di Carnevale punto di riferimento il sito
www.larderiaweb.it
A Larderia la festa inizia comunque il giovedì quando, ad
inaugurare i festeggiamenti, sarà la sfilata dei Carri Allegorici
dell’associazione Aniakas che percorreranno le vie dei villaggi ogni pomeriggio
sino a domenica a partire dalle 18,00 sino a tarda notte.
Ma la zona sud propone tanti altri eventi da non perdere per gli altri giorni di festa. E come non citare la sfilata di carri allegorici con successiva premiazione che si svolgerà tra Santa Margherita e Santo Stefano il martedì di Carnevale; anche questo un evento da non perdere che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutta la città, e non solo. I carri che sfilano a Santo Stefano hanno poco da invidiare a quelli più pubblicizzati e famosi della Sicilia, ed infatti molti villaggi della zona parteciperanno alla sfilata di martedì per accaparrarsi l’ambito premio. Oltre a carri Santo Stefanoti, anche quelli di Galati Marina, Santa Margherita, Larderia, Briga, Runci, etc etc si contenderanno la vittoria presentando la loro creatività nello sviluppo dei temi. Se non volete perdervi una serata fantastica, non mancate; provare per credere.
Quest’anno ci sono anche delle novità che, anche se alla prima esperienza, non mancheranno di stupire. Ci riferiamo al villaggio costiero di Tremestieri dove domenica pomeriggio potremo assistere alla sfilata di carri che svilupperanno il tema: Il Regno Animale e il Regno Vegetale. A cura dalla Parrocchia del villaggio, la serata si concluderà con un assaggio di cannoli tipici e dolci vari.
Riassumendo…
Giovedì appuntamento a Larderia con la sfilata dei carri
dell’associazione aniakas
Sabato e Domenica sempre a Larderia, appuntamento da non perdere, con la Sagra
di Carnevale dalle 20,00 in poi; e magari un salto a Tremestieri per un
cannolo.
Martedì a Santo Stefano dove quasi tutti i villaggi della zona si uniranno per una serata che si prospetta come il miglior modo per chiudere i festeggiamenti in città per il Carnevale 2009.
Titolo esagerato, non vogliono oscurare internet ma solo gli spazi online che prestano il fianco a leggi che rientrano tutte in quelle ipotesi che sono previste dal codice
penale nell’ambito dei delitti di istigazione a delinquere o
disobbedire alle leggi. Questo articolo lo scrivo e lo finisco da blogger!!!
Ovviamente il riferimento è a facebook dove pullulano gruppi che inneggiano a mafia, prostituzione, brigate rosse e nazismo, solo per citarne alcune. Il Senatore D'Alia passa ai fatti contro chi in rete commette reati che non possono, per mancanza di legislazione specifica in materia (a dir la verità, esiste e come!!), essere puniti. La foto accanto illustra i paesi, in scuro, come la Cina dove esistono leggi simili. Bheè, saremo in buona comapagnia. Per chiarirci subito.; tengo a sottolineare che, in linea di principio emendamento giustissimo; ma occorre non generalizzare. Direi, ci vuole competenza, parlo di competenza sul mondo di internet e non certo a fare leggi. Nel mondo dei blog il parere è unanime, non c'è nessun dubbio (c'è chi sostiene l'incostutizionabilità) che tutti rischiamo un pò perchè non è possibile stare a controllare tutti i commenti (pensate a blog come peppegrillo o tagliaerbe, o giornalettismo con migliaia di commenti al giorno) e nemmeno controllare l'@mail ogni 24 ore è possibile... (approposito!!!). E che dire di msn, space, newsletter.... insomma, invio anch'io la mia lettera a D'Alia come stanno facendo in questo momento centinaia di blogger. Magari, quando le @mail supereranno - tra qualche ora - il migliaio, gli verrà il dubbio che c'è qualcosa che non va.
Un pò di fatti......
Alessandro Gilioli intervista il sen. D’Alia sull'emendamento da lui proposto che è stato appena approvato al senato. L'intervista è stata pubblicata su L'Espresso, ed online su youtube. La proproniamo in formato testo. Molti concetti sono correttissimi, condivisibilissimi.... ma i commenti nei blog, noooo!! Mia opinione personale è quella di non generalizzare troppo perchè indispensabile è la conoscenza della rete, delle informazioni che offre, che non possono essere "cancellate" solo per un commento. Per intenderci, parliamo di Tempostretto e dei suoi commenti..... Tempostretto (potremmo citare milioni di siti e blog in egual modo) andrebbe chiuso o assolutamente deve cancellare migliaia di commenti.... migliaia di opinioni personali. Forse troppo nude e crude... ma vogliamo per caso bloccare la libertà di opinione? (Art.21 della Costituzione). Per chi ha voglia di approfondire alcuni link in basso, tra cui non dovete perdervi quel-biiip-di-biiip-ha-biiip-una-biiip che vi descriverà nel dettaglio i rischi a cui andremo incontro tutti, perchè qui non stiamo parlando di due sitarelli nazisti o con contenuti pedofili, ma della rete tutta.
Ecco l'intervista.....
A. Gilioli: Io volevo parlare di questo emendamento: innanzitutto, spieghi lo scopo e l’utilità.
D’Alia: L’emendamento introduce l’articolo 50 bis al
pacchetto sicurezza, che consente al ministro dell’interno, su
comunicazione dell’autorità giudiziaria che procede per delitti di
istigazione a delinquere o apologia di reato, attribuisce al ministero
dell’interno il potere di disporre che i fornitori di connettività alla
rete internet utilizzino gli strumenti di filtraggio nei confronti di
quei siti o social network che contenessero, diciamo, dichiarazioni e
quant’altro connesse a queste ipotesi di reato.
Cioè, è una norma che serve a cominciare a intervenire nella
regolamentazione di internet e questo nasce sostanzialmente dalle
vicende che hanno riguardato Facebook, della comparsa su quel social
network di gruppi inneggianti a Riina, Provenzano, alle Brigate Rosse
eccetera.
E poiché non vi è alcuno strumento, nell’ordinamento, che consenta un
intervento immediato qualora ovviamente si ravvisi un’ipotesi di reato,
cioè qualora la magistratura stia indagando, il ministro dell’interno
interviene con uno strumento di natura squisitamente cautelare che
serve ad evitare che vi sia una moltiplicazione di questi siti o di
queste manifestazioni illecite sulla rete.
Ovviamente, tutto questo avviene con la possibilità del ricorso
all’autorità giudiziaria da parte degli interessati, e comunque
attraverso una procedura di natura contraddittoria anche con i gestori
dei siti a cui viene notificata una diffida ad oscurare o cancellare
quelle parti che sono in contrasto con le posizioni citate.
A. Gilioli: Però, senatore, mi permetta di interromperla. La contestazione che viene fatta è proprio questa: io ho letto bene il suo emendamento, non si parla di cancellare le parti ma di oscurare il sito. Allora si dice: se c’è un gruppo su facebook che incita a Provenzano piuttosto che altre cose, gli effetti del suo emendamento non sarebbero cancellare quella pagina ma oscurare l’intero sito.
D’Alia: Ma mi scusi: se il gestore del sito non si fa carico di cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che il sito venga oscurato. Il ministero diffida il gestore, il gestore poi ha due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare dal sito i gruppi oppure non ottemperare. Se non ottempera si rende complice di chi inneggia a Provenzano e Riina quindi è giusto che venga oscurato.
A. Gilioli: All’interno di YouTube, per esempio, ci sono diversi video che potrebbero ricadere, forse, all’interno della tipologia da lei enunciata. Se YouTube non cancella quei video viene oscurato l’intero YouTube?
D’Alia: Secondo me si, certo.
A. Gilioli: Ancora un altro caso…
D’Alia: Le faccio un esempio: se su YouTube esce un video, come è successo e peraltro ci sono state diverse polemiche, in cui quattro ragazzi picchiano un loro coetaneo disabile - peraltro, in questo caso siamo in presenza della rappresentazione di un reato non è che siamo in presenza di una apologia: c’è la diretta o la riproduzione di un film in cui viene commesso un illecito penale - è giusto che un sito lo mantenga? Io credo di no.
A. Gilioli: Un altro caso: c’è una discussione online, nei siti, nei forum. Fra utenti del forum può capitare che ci si insulti o anche che ci si minacci. Lei questo lo ritiene una tipologia…
D’Alia: Se io minaccio qualcuno, lo minaccio nella realtà o su internet sempre un reato è.
A. Gilioli: Le faccio un’altra tipologia: io sono
ipoteticamente autore di un blog. All’interno del mio blog qualcuno,
tra i commentatori del mio blog, mi insulta, minaccia. Io che sono il
blog master e quindi ritengo che sia giusto lasciare aperto il mio blog
a ogni voce, comprese quelle che mi minacciano e mi insultano, non
tolgo queste voci.
Anche in questo caso si rientra nella tipologia?
D’Alia: Guardi, rientrano tutte quelle ipotesi che sono previste dal codice penale nell’ambito dei delitti di istigazione a delinquere o disobbedire alle leggi. I delitti di apologia di reato, che sono previste dal codice penale o da altre disposizioni. Sono tutte ipotesi che sono ricondotte a fattispecie illecite, che sono già sanzionate nel codice penale e che quindi hanno la necessità di essere sanzionate in tutte le loro manifestazioni. Non è che cambia se io faccio un ciclostile con cui dico che Riina…
A. Gilioli: Scusi senatore, stiamo parlando dei commenti a un blog…
D’Alia: Guardi, i commenti a un blog non è che sono
diversi: se in un commento a un blog io dico che le Brigate Rosse hanno
fatto bene ad uccidere Moro, questa si chiama apologia di reato. Che io
lo faccia sul blog, con un telegramma, su un bigliettino, con un
comunicato stampa non cambia: sempre di reato si tratta e va
perseguito, e va perseguito colui il quale se ne fa complice
pubblicando queste porcherie, ivi compreso se è un gestore di internet
tanto per essere chiari.
Io la penso in questo modo.
A. Gilioli: Senta senatore: lei è un frequentatore della rete?
D’Alia: Certo
A. Gilioli: Su facebook ci va?
D’Alia: No, su facebook vado poco perché mi indigna vedere
su quel sito che si censurino le mamme che allattano i figli perché si
ritiene esteticamente un fatto offensivo, antiestetico e poi si
consenta a vari gruppi, ad esempio “Omaggio a Cutolo, chi è parente di
pentiti infami e confidenti è pregato di non iscriversi a questo sito
dedicato a Cutolo”.
Io non ci vado perché questo sito che censura le mamme, come dichiara
peraltro correttamente Articolo 21, e consente queste porcherie è un
sito indegno, dal mio punto di vista.
Con tutto il rispetto per chi vi accede.
A. Gilioli: Lei è conscio del fatto che se in Italia si chiude YouTube e Facebook siamo peggio della Birmania?
D’Alia: Guardi, io non sono per chiudere né Facebook né YouTube: io sono perché Facebook e YouTube rispettino le vittime di mafia, del terrorismo e degli stupri.
A. Gilioli: E se non le rispettano?
D’Alia: Se non le rispettano non possono avere il rispetto dello Stato.
A. Gilioli: Quindi vanno chiusi.
D’Alia: E’ evidente.
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Per approfondire, 3 link "autorevoli"
Lettera aperta a Gianpiero D'Alia
Senatore D'alia, ma di cosa stiamo parlando
Quel-biiip-di-biiip-ha-biiip-una-biiip
San Valentino (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) fu un vescovo e un martire cristiano. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato impropriamente patrono degli innamorati.
La festa di San Valentino venne istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di San Valentino. Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo. La città di Terni, che custodisce delle reliquie del santo, nel mese di febbraio, rende omaggio a San Valentino, patrono della città, con una cornice di appuntamenti culturali, riflessivi, di festa, ma anche liturgici volti a tenere insieme la dimensione religiosa delle celebrazioni del Santo e quella civile delle iniziative ispirate alla forza evocativa dello stesso.
Le reliquie del santo si trovano presso la Basilica di San Valentino: tali reliquie pare furono portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo trafugamento furono martirizzati. Altre reliquie sono presenti nella Cattedrale di Maria Assunta di Savona. È conosciuto anche come san Valentino da Interamna o san Valentino da Terni.
Ma nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l'imperatore al cristianesimo.
Sono molte le storie popolari, entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di questo santo:
Conoscere il linguaggio dei fiori mette al riparo da brutte figure
e consente di ampliare la possibilità di scelta per non cadere nelle
trappole del mercato con rincari insostenibili dei prezzi. Lo
suggerisce la Coldiretti nel sottolineare che nel giorno di San Valentino si stima che saranno regalati almeno 20 milioni di fiori, tra cui 14 milioni di rose, per una spesa di circa 75 milioni di euro.
A San Valentino dirlo con un fiore può celare un'insidia. Le rose gialle scelte da tanti incauti innamorati significano infatti gelosia, i tulipani rossi sono una vera dichiarazione di amore, mentre il garofano bianco vuol dire fedeltà.
Allora è meglio non sbagliare "anche perché - si esprime la
Coldiretti - l'ampia varietà dell'offerta made in Italy consente anche
di scegliere il fiore più adatto ai sentimenti che si intende esprimere.
Se le rose rosse esprimono passione ardente, quelle bianche - informa
la Coldiretti - testimoniano l'amore puro e spirituale, mentre il color
corallo rivela il desiderio. Ancora: la rosa muschiata significa bellezza capricciosa,
il color pesca palesa un amore segreto, l'arancio esprime fascino, il
rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione - avverte
la Coldiretti - va prestata alla rosa di colore giallo perché, oltre a
simboleggiare un amore disperato per l'assillante gelosia, potrebbe
significare anche tradimento o amore in declino.
La Calendula, ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d'amore, potrebbe rappresentare la sofferenza dell'innamorato non corrisposto. Anche il garofano e il tulipano - continua la Coldiretti - hanno un loro particolare significato a seconda del colore: il garofano bianco significa fedeltà,
quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso
amore vivo e intenso. Per il tulipano, invece, il colore rosso esprime
una dolce dichiarazione d'amore, lo screziato complimenti per gli occhi
della persona amata e il giallo amore disperato".
Inoltre il papavero, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi in questa occasione voglia rassicurare il partner e
comunicargli che tutto procede per il meglio. Secondo la Coldiretti per
arricchire di significati il valore del dono e' bene privilegiare
l'acquisto di fiori italiani, anche per salvare il clima
dall'inquinamento determinato dalle emissioni di gas serra dovute ai
lunghi trasporti che subiscono i prodotti importati spesso da Paesi
lontani.
I fiori di importazione rappresentano fino al 60% dell'offerta
nazionale totale e, attraverso triangolazioni commerciali che hanno
come crocevia l'Olanda, arrivano da Paesi extracomunitari come
Thailandia, Brasile, Perù o per le rose dal Kenya.
Secondo una analisi della Coldiretti per trasportare un bel mazzo
di rose da Lima in Perù fino all'aeroporto di Ciampino di Roma -
percorrendo 10.800 chilometri su un Boeing 747 - si consumano quasi 5
chili di petrolio e si emettono quasi 15 chilogrammi di anidride
carbonica (CO2) con un dispendio energetico e un impatto ambientale
negativo facilmente evitabile. Lo stesso trasporto da Nairobi in Kenya
a Roma fa consumare, per i 5.400 chilometri del tragitto, 2,5 chili di
petrolio con emissione di quasi 8 chilogrammi di CO2.
I consigli per conservare a lungo i fiori di San Valentino:
1) Acquistare fiori in ottimo stato, senza ammaccature o foglie di colore scuro e con lo stelo abbastanza robusto.
2)
A casa accorciare il gambo tagliando i 3-4 cm finali dello stelo, non
con le forbici che schiaccerebbero i canali di transito dell'acqua
all'interno del fiore, ma con un coltello affilato e con un taglio
netto e obliquo.
3) Cambiare l'acqua ogni giorno, e attenzione a che sia sempre fresca e pulita.
4)
Sciogliere nell'acqua un'aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro
d'acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero
i canali per portare l'acqua al fiore.
5) Evitare l'esposizione alla luce diretta e le correnti d'aria sia calda sia fredda e la vicinanza a fonti di calore.
6) Tenere i fiori lontani dalla frutta che ne accelera la maturazione e ne accorcia la vita.
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