Il Consiglio Comunale di Messina in diretta. "Per una buona amministrazione bisogna che ci sia anche una buona informatizzazione". Sono parole dell'Assessore Santalco che avvisa i cittadini che tra un mese potranno assistere, in diretta, alle sedute del Consiglio Comunale. Una bella notizia, se non fosse contornata dal mistero audio. Infatti, la telecamera non può, per una tecnologia obsoleta, essere interfacciata ad un sistema audio. Quindi, possiamo solo guardare, e magari qualcuno che sa leggere le labbra potrà interpretare le parole dei consiglieri. La trasmissione che farà auditel potrà essere vista, intanto, nei tele-screen piazzati a Villa Mazzini, Piazza Cairoli e Villa Dante grazie al sistema intranet del Comune.
La telecamera è in fase di test al più presto entrerà in funzione ma non potrà zummare sui consiglieri in quanto l'idea iniziale di riprendere il consigliere che aveva il microfono accesso è saltata in quanto lo strumento di ripresa non raggiunge questa tecnologia.
Santalco parla anche di un Interessante informativa inviata ai Consiglieri ed al Presidente del Consiglio Comunale che si dovranno esprimere in proposito e l'assessore li invita ad essere propositivi in quanto tutte le idee potranno servire per questo nuovo servizio che l'amministrazione mette a disposizione dei cittadini. Si parla anche di mp3 e possibilità di un download audio delle sedute comunali liberamente scaricabili. "Un servizio che non guarda solo ai consiglieri - dice Santalco -, ma a tutti i cittadini.
Inviata una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal Sindaco Buzzanca per
evidenziare i disagi del settore dell'igiene cittadina e richiedere
risorse finanziarie adeguate. Questo il testo della nota: “ Le
precedenti amministrazioni (commissariali e di centrosinistra) del
Comune di Messina, hanno sempre previsto per l'igiene pubblica
cittadina una somma certamente inferiore a quella necessaria per
garantire un efficiente e continuo servizio. Tale situazione da un lato
ha fatto lievitare i debiti della Società Messinambiente (Società a
totale capitale pubblico) che si occupa dei servizi di igiene pubblica
cittadina e dall'altro non ha garantito, proprio per la mancanza di
sufficienti risorse economiche, il servizio essenziale di spazzamento,
raccolta e smaltimento dei rifiuti che, addirittura, si è più volte
interrotto. Gli ingenti debiti pregressi non consentono di attuare un
serio piano economico finanziario, non permettono di rinnovare un parco
mezzi ormai obsoleto, non consentono di garantire un servizio
essenziale e si vive in continua emergenza igienico sanitaria. Negli
ultimi tempi l'emergenza è diventata la regola e si rischia la totale
paralisi di un servizio che, per mancanze di mezzi e di risorse
economiche, potrebbe bloccarsi. La situazione è tanto più difficile se
si considera che nell'ambito comunale non esiste una discarica e che i
rifiuti vengono conferiti in un sito fuori Comune con costi di
trasporto sicuramente eccessivi e non sostenibili dalla comunità
Messinese. Inoltre, i mezzi in dotazione per la raccolta ed il
trasporto in discarica sono in circolazione da nove anni e sono
talmente vecchi che spesso si bloccano e non assicurano continuità del
servizio. Senza considerare che non possono garantirsi gli stipendi ai
530 dipendenti della Messinambiente, le cui quote sociali sono
intestate per il 99% al Comune di Messina. Sempre più spesso gli organi
di stampa, purtroppo senza esagerare, paragonano la realtà locale alla
emergenza napoletana. Anche per l'anno 2009, pur ottimizzando al
massimo i costi e pur avendo questa Amministrazione previsto e
progettato la realizzazione di una discarica nel territorio messinese,
una raccolta differenziata più spinta oltre alla riconversione di un
inceneritore presente nel territorio la spesa minima da sostenere per
garantire con regolarità e continuità il servizio di igiene pubblica
cittadina ammonta ad 43.800.000,00 ed è eccessiva per le esigue risorse
economiche del Comune di Messina. In ogni caso la Messinambiente non
potrà fare fronte agli ingenti debiti accumulati in passato con la
conseguenza che quasi certamente non potrà essere garantito lo
spazzamento, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La situazione è
talmente grave che, in tempi brevi senza un contributo straordinario
simile a quello concesso per la società Amia di Palermo o in altre
regioni, la città di Messina si troverà in piena emergenza
igienico-sanitaria. Tale consapevolezza e il dovere di evitare una
emergenza rifiuti che farebbe piombare la città in piena crisi con
conseguente inquinamento dell'area, dell'acqua e del suolo impongono
uno stanziamento straordinario simile a quello attuato in altre parti
d'Italia, non inferiore ad 25.000.000,00 e che consenta di sanare i
debiti passati, fronteggiare una situazione che rischia di esplodere in
modo incontrollato ed incontrollabile e di attuare un serio e
programmato piano industriale per ottimizzare il ciclo dei rifiuti.
D'altra parte la città tutta sollecita la risoluzione di un problema
non più procrastinabile ed attende uno stanziamento straordinario che
altri hanno ottenuto e che apprezzerebbe perché eviterebbe il ripetersi
di una crisi igienico sanitaria con conseguenze gravi ed
imprevedibili”.
Martedì 3 febbraio ultimo giorno per ammirare la Mostra
della Marina Militare allestita a palazzo Zanca, nell'ambito delle
iniziative promosse per commemorare gli interventi che unità da guerra
di vari Paesi prestarono il 28 dicembre 1908, alla popolazione
terremotata di Messina. Inaugurata martedì 27, la mostra che potrà
essere visitata, dalle 8.30 alle 13, e dalle 15.30 alle 19.30, ospita
una documentazione sul terremoto del 1908 che distrusse la città, con
una raccolta di immagini, copertine di riviste d'epoca ed una parentesi
dedicata agli interventi della Marina militare italiana e delle Marine
straniere. La mostra ospita infatti anche una documentazione sul
terremoto del 1908 che distrusse la città ed una parentesi dedicata
agli interventi della Marina militare italiana e delle Marine
straniere. Alle operazioni di soccorso parteciparono numerose navi
mercantili e navi da guerra ed in tutta l'area dello Stretto, si
ritrovarono oltre 43 navi della Regia Marina e più di cento piroscafi.
Delle oltre diciassette mila persone ritrovate vive sotto le macerie,
moltissime furono salvate dalle marinerie giunte nello Stretto
all'indomani del 28 dicembre 1908. La mostra propone modelli statici di
navi, sommergibili, aerei ed elicotteri, riproduzioni fedeli dei mezzi
attualmente in servizio ed alcuni di questi modelli, cosiddetti
naviganti, sono immersi all’interno di vasche nautiche, con acqua in
movimento, in modo da rendere realistico l’effetto della navigazione.
Tra essi la prestigiosa nave scuola Vespucci (scala 1:25), fiore
all’occhiello della Marina Militare, varie unità navali e sommergibili
tecnologicamente avanzati tra cui l’incrociatore portaeromobili
Garibaldi, nave Cavour; nave Mimbelli; i sommergibili Scirè e Todaro.
Una serie di diapositive retro illuminate, che riproducono immagini di
formazioni navali, reparti, mezzi speciali e scene di vita di bordo,
completa l'esposizione. Un sistema televisivo e uno di proiezione
riproducono invece filmati, cortometraggi istituzionali ed informativi
sulle attività degli uomini, dei mezzi e sugli impegni nazionali ed
internazionali. Sul sito della Marina militare, www.marina.difesa.it, è
riportata un'ampia documentazione fotografica degli eventi
commemorativi tenutisi a Messina e della mostra allestita a Palazzo
Zanca.
Sono state finanziate le “Opere di difesa costiera Ganzirri” col
“Programma di interventi a tutela dell'ambiente e della difesa del
suolo nella regione Sicilia”, predisposto dal Ministero dell'Economia e
delle Finanze”, giusto programma di interventi prot. DDS/DEC/2008/0913
del 27 novembre 2008, notificato anche a codesto comune beneficiario.
L'assessore alle Politiche del Mare, Giuseppe Isgrò, ha confermato che
l'importo concesso di 500 mila euro, permetterà in tempi brevi di
presentare l'integrazione delle cartografie e la descrizione dell'opera
relativa all'intervento; la presentazione degli elaborati grafici delle
zone di intervento con le relative specifiche; la quantificazione
territoriale dell'area interessata e la richiesta alla Capitaneria di
Porto, delle aree interessate agli interventi, ai sensi dell'art. 34 e
36 del codice di navigazione. Dopo aver presentato la documentazione ed
ottenuto le necessarie autorizzazioni - ha detto Isgrò - si potrà
predisporre il progetto esecutivo e il relativo bando di gara. Nei
prossimi giorni il sindaco, Giuseppe Buzzanca, il comandante della
Capitaneria di Porto, Nunzio Martello, e l'assessore al waterfront,
Pippo Isgrò, effettueranno un sopralluogo nelle zone dove sono state
realizzate in passato barriere artificiali a mare, che hanno svolto la
loro funzione per qualche anno e successivamente, per mancanza di
manutenzione, sono state dissestate dai marosi. In molti casi per le
barriere poste su fondali sabbiosi, si è verificato un insabbiamento
dei massi con abbassamento della loro quota, non garantendo così la
salvaguardia dei centri abitati, delle spiagge, degli impianti di
sollevamento e delle strade.
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