Tanto rumore, ma proprio tanto per la scuola inagibile di Tremestieri. Ogni giorno un nuovo articolo sull'evolversi della faccenda che ormai interessa tutta la città. E pensare che da 23 anni quella scuola ha ospitato generazioni di ragazzi ma solo ora ci si rende conto e tutto sembra non andare. C'è chi pure si lamenta dell'incivile posteggio delle mamme che vanno a prendere i propri figli all'orario di punta, intasando la S.P. 39 e a dir poco tutta la statale 114.... succede da sempre, ed è per questo che svegliarsi ora è solo un aggravante. Si sta esagerando!!!!
Ed intanto, secondo i tecnici del Comune, la struttura «non possiede i requisiti
dimensionali e funzionali per essere utilizzata come scuola». Ma può
essere aperta, e da ieri i bambini ci vanno regolarmente. E'
paradossale la vicenda della scuola Tremestieri,
rimasta chiusa lunedì quando genitori e bambini hanno scoperto che era inagibile, e riaperta due giorni dopo, nonostante, ovviamente, nulla
sia cambiato. Ma che ci possiamo fare!?! Questa è Messina e questa è la classe politica che ci governa. Si è costituito spontaneamente un comitato dei genitori per affrontare e confrontarsi sul problema del plesso inagibile ed è di questa mattina l'emissione di una nota atta a puntualizzare cosa non va.... eccola...
"La detta struttura - si legge in una nota del comitato - è ubicata in degli scantinati che, certamente, non hanno la destinazione urbanistica idonea, e, nel contempo, la stessa struttura appare priva dei requisiti di sicurezza ed igienico-sanitari. In particolare da un sopralluogo effettuato dal comitato si è rilevato che:
- le vie di fuga non sono agevoli ed adatte alla tenera età dei bambini
della scuola materna ed elementare: vi è infatti un rampa di scale
lunga e stretta che collega il piano inferiore con quello superiore ove
sono ubicate alcune aule, con corridoi e disimpegni;
- le uscite di sicurezza non a norma, infatti danno all’interno dello
stabile condominiale e di un parcheggio con uno scalino di uscita di
circa 60 cm;
- nei bagni vi sono vasche da bagno e docce e pochi servizi igienici (wc);
- le aule sono prive di luce naturale, sono malsane per umidità e muffa
Infine è il caso di sottolineare la pericolosità
logistica dell’attuale plesso, atteso che giornalmente la S.P. 39,
strada sulla quale si affaccia l’ingresso principale della detta
scuola, e la S.S. 114 prospiciente alla struttura è attraversata
continuamente da enormi TIR diretti al centro ASI. Con irrimediabili
conseguenze per la salute causati dallo smog e dai rumori assordanti
dei veicoli in transito che neppure permettono il regolare svolgimento
delle lezioni.
Per tutto quanto sopra i sottoscritti genitori chiedono un intervento
immediato dell’Amministrazione Comunale, affinché individui rimedi
concreti e risposte certe alla grave situazione venutasi a creare."
Un articolo pubblicato stamani su normanno.it ci racconta la seduta del consiglio comunale di Messina al ritorno dalle ferie. La riportiamo per interno ricordando che i nostri consiglieri, quelli che NOI abbiamo eletto, sono appena rientrati al lavoro dopo un periodo meritato di ferie (si erano riuniti solo una volta ad inizio agosto).
La seduta delle beffe.
Le beffe che una città subisce ogni volta che il consiglio comunale
si riunisce, e che, quando sembra si sia toccato il fondo, non si fa in
tempo a sorprendersi che gli eventi già travalicano l'indignazione.
Il
copione è il solito: consiglio fissato per le 18.30, inizio dei lavori
con mezz'ora di ritardo. E, puntuale, arriva la sospensione di dieci
minuti. A chiederla, perchè i capigruppo possano conferire, è Pippo Capurro.
Il tempo di dirimiere una questione sorta in mattinata, durante la
seduta di commissione sulle partecipate, e si torna in aula. Ii dieci
minuti sono diventati oltre venti, e Paolo david, consigliere del Pd,
si indigna e se ne va, tra i lazzi dell'aula. Sembra l'ultimo giorno di
scuola.
Il clima torna "istituzionale" con gli interventi di Felice Calabrò (Pd) che chiede che fine abbia fatto l'ordine del giorno che impegna l'amministrazione a revocare la concessione degli stadi all'FC Messina dei Franza, di Nino Carreri (Risorgimento messinese) che gli fa da sponda, e di Tanino Caliò dell'Udc che relaziona sulla protesta dei lavoratori della maggioli e sul loro futuro, anche e soprattutto in ottica della nuova società mista che si occuperà anche di riscossione dei tributi, la Zancle voluta dall'amministrazione Genovese.
La situazione sfugge di mano al presidente del consiglio Pippo Previti quando Nello Pergolizzi
(Pdl), chiede che sia letto il verbale della "concertazione" dei
capigruppo. Nel battibecco che ne segue (dichiarazione a favore della
proposta da parte di Roberto Sparso del Pdl e contraria di Marcello Greco del Pd), Previti prende critiche dalla maggioranza (Bruno Cilento, Udc) e dall'opposizione (Gaetano Gennaro,
Pd Democratici). Entrambi invocano un minimo di rigore in più
(Cilento), e la trattazione delle delibere prima di discutere di
questioni più politiche (Gennaro). Anche perchè, quella di oggi
pomeriggio avrebbe dovuto essere una seduta ispettiva, con la
trattazione di sette interrogazioni e alcune delibere. Dopo una
richiesta di chiarimenti da parte di Giuseppe Melazzo, a Pergolizzi viene sottoposto un verbale "ufficioso".
Se non bastasse quanto accaduto, Nicola Cucinotta
del Pd cala la briscola, si improvvisa agitatore e suona la carica
perchè i "suoi" abbandonino l'aula. Nemmeno il tempo di aizzarli che i
banchi dell'opposizione si svuotano, lasciando da solo un attonito
Gaetano Gennaro. Il numero legale traballante suggerisce un'altra
riunione dei capigruppo e l'aggiornamento della seduta/teatrino. Si
replica domani, alle dieci e mezza.
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