Lo ha detto oggi il sindaco Giuseppe Buzzanca: «Prima di tutto chiederemo di
razionalizzare servizio e orari, anche perché il gruppo privato è
passato dall’unica nave originaria alle tre attuali. Per il resto sia
per quanto riguarda la Rada San Francesco che per il Molo Norimberga la
soluzione è una sola: il trasferimento di tutto il traffico a sud. Ma
per far questo è necessario, non c’è altra strada, che vengano ampliati
gli approdi di Tremestieri. In attesa che i lavori si concludano, non
si potrà che rilasciare una concessione a tempo della Rada San
Francesco, ma che sia davvero a tempo, cioè legata all’ampliamento di
Tremestieri». La dichiarazione del Sindaco viene in seguito ad alcune dichiarazioni di personaggi cittadini e dopo la diffusione degli obbiettivi del piano strategico del mare. ecco alcune dichiarazioni:
l comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi: «Io devo tutelare la salute pubblica, l'incolumità - spiega - per
questo confermo che è impossibile continuare a far transitare i tir in
porzioni di strada come la Via La Farina o il cavalcavia. E' un
problema per i messinesi che transitano a piedi o con le macchine, per
coloro che vivono o lavorano nella zona falcata, per le autovetture che
devono imbarcarsi con Rfi. Ho manifestato più volte in questi anni a
sindaci e commissari questo stato di cose insostenibile, ma niente da
fare. Fino a quando era solo una nave dei privati, in attesa di una
nuova sistemazione avevamo sopportato, ma adesso che sono tre è troppo
pericoloso. Mi rendo conto che un cambio di rotta probabilmente comporterebbe
anche un cambio di città a livello di approdo, perché a Tremestieri le
navi sono troppo lunghe per attraccare. Ma non sono problemi miei, io
devo occuparmi della questione dal punto di vista civile e civico».
Il deputato nazionale Vincenzo Garofalo, ex presidente
dell’Autorità portuale, non ha dubbi: no a un nuovo bando di
concessione, sì allo spostamento del traffico a Tremestieri. «La
decisione dell’Autorità Portuale di voler procedere con i nuovi bandi
di concessione per la Rada San Francesco e Tremestieri – scrive
Garofalo in una nota - apre la strada ad una serie di riflessioni sulla
possibilità di trasferire sin da subito anche il traffico delle vetture
a sud e di ripensare in modo definitivo il sistema del traghettamento.
Solo così sarà possibile dare un chiaro segnale nella direzione della
riqualificazione dell’intero affaccio a mare, già avviata con
l’intervento del Parco Ringo e con l’accordo di programma appena
siglato tra Comune, Provincia, Autorità Portuale e Camera di Commercio
per il lungomare e l’area fieristica. Non possiamo ipotizzare “cesure” nel waterfront – prosegue Garofalo -
e dal momento che abbiamo deciso di avviare un percorso complessivo
dobbiamo saper cogliere l’occasione di valutare tempi e modi anche per
un recupero ed un diverso utilizzo della rada San Francesco,
realizzando quanto previsto dal Piano Regolatore portuale, cioè un
affaccio a mare che dall’Annunziata arrivi fino alla zona falcata e
oltre. Trasferire definitivamente il traghettamento delle auto a
Tremestieri equivarrebbe anche a ridurre a due le zone di attracco,
rispetto alle attuali tre (San Francesco, porto storico e Tremestieri),
con la conseguente eliminazione dei disagi quotidiani alla circolazione
ed alla vivibilità. In parte è già successo di dover spostare il
traghettamento dei veicoli dal viale della Libertà a sud, sia pure per
brevi periodi e per eseguire lavori di manutenzione. Voglio inoltre
ricordare come, per un lungo periodo dell’anno, il traghettamento
notturno delle auto avvenga già da Tremestieri. La sentenza del Cga,
che casualmente anticipa una condizione che si sarebbe verificata nel
febbraio 2009 con la scadenza della concessione, rappresenta pertanto
un’occasione importante non già per avviare nuovi bandi, quanto per
liberare la rada San Francesco e spostare definitivamente l’intero
traffico d’attraversamento a sud, eliminando quei disagi che ancora
oggi la città paga, in termini di vivibilità e qualità della vita».
La quarta edizione della notte bianca di
Reggio Calabria avrà inizio alle ore 22.00 di sabato prossimo, 13
settembre, fino all'alba di domenica 14 senza sosta
alcuna, tra spettacoli ed eventi vari.
La scuola è alle porte, ma c'è chi, a scuola, dovrà andare in condizioni "difficili". A
lanciare il grido d'allarme, con interrogazione al sindaco e
agli assessori al patrimonio e alle politiche scolastiche, è
l'esponente dellìMPA Ivano Cantello che chiede nuovi plessi scolastici e idonee condizioni di agibilità: "A
Tremestieri non sussistono le condizioni di agibilità previste dalla
legge negli edifici che ospitano le scuole elementari e materne. Siamo nel 2008 – dice il capogruppo degli Autonomisti – ma
i nostri bambini continuano a svolgere le attività didattiche in aule
umide, anguste, spesso ubicate in scantinati privi delle condizioni
minime di sicurezza, ove non è possibile neanche svolgere attività di
educazione fisica. E pensare che la legge prevede che le scuole sorgano lontani dai centri urbani ed industriali”. Anche a Zafferia e Larderia, dove i plessi sono stati di recente
ristrutturati ma senza alcuna garanzia dal punto di vista della
sicurezza. "Diciamo anche ‘no’ a soluzioni ‘miste’, che
prevederebbero alunni di classi ed età diverse nella medesima aula.
Per
non parlare del fatto che i bambini sono costretti a consumare i loro
pasti negli stessi locali in cui si fa lezione. È ora di gridare
‘basta’: i genitori non
manderanno i propri figli a scuola senza che siano forniti aule e mezzi
didattici idonei, come accade o dovrebbe accadere in qualsiasi parte
d’Italia. Le istituzioni promettono ad ogni campagna elettorale il loro
‘interessamento’ per risolvere il problema ma è ora di passare dalle
parole ai fatti – sottolinea Cantello – per evitare che
in futuro i bambini di Zafferia, Tremestieri e Larderia siano
costretti ad andare a scuola altrove in città. Servono nuove aule o
addirittura un nuovi plessi, per garantire il diritto allo studio in
una zona in continua espansione demografica, che peraltro ha ancora
bisogno dei più elementari servizi, per assicurare decenti condizioni
di vita alla comunità". Nell'interrogazione presentata ieri a Palazzo Zanca Cantello chiede "che si verifichi la possibilità tramite l’Assessore al Patrimonio e
Decentramento ed alle Politiche Scolastiche di individuare e mettere a
disposizione con urgenza nuovi plessi scolastici o di ampliare quelli
esistenti al fine di garantire il diritto allo studio in una zona in
continua espansione demografica, che peraltro ha ancora bisogno dei più
elementari servizi, e onde evitare che in futuro i bambini della scuola
materna ed elementare siano costretti ad andare a scuola altrove in
città".
Risulta che un mare di documenti tutti falsi o rubati
ad ignari cittadini girino per le agenzie finanziarie della città. Carte d’identità, cud e buste paga con l’obiettivo è di ottenere finanziamenti e
prestiti, i quali, ovviamente, non saranno mai rimborsati, con la
possibilità, inoltre, che le persone cui effettivamente corrispondevano
i falsi nomi utilizzati, vengano iscritte nelle banche dati
elettroniche delle insolvenze, con l’ovvia conseguenza di vedersi
respinti dal sistema bancario nazionale, senza alcuna colpa.
La denuncia del Componente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV, Giovanni D’Agata, dopo la segnalazione di alcuni cittadini che si sono visti negare finanziamenti, per essere risultati, all’improvviso debitori insolventi. Numeri ufficiali in Italia non sono reperibili, ma il fenomeno appare in una crescita così esponenziale che ci lascia pensare che dietro a queste frodi vi siano delle vere e proprie associazioni a delinquere, difficilissime da scovare, perché di norma le vittime si accorgono della truffa molto tempo dopo, a volte anche dopo anni ed i “ladri d'identità”, in pratica, non lasciano alcuna traccia e, se catturati, se la cavano con pene relativamente basse. La facilità con cui alcuni truffatori riescano ad ottenere prestiti cosiddetti “al consumo” sulle spalle d’ignari cittadini è a dir poco sorprendente, pertanto, appare opportuno l’ampliamento dei controlli nella raccolta dei dati personali in fase di contrattazione da parte degli intermediari e degli operatori del credito. Sarebbe utile, quindi, per contrastare nell’immediato il fenomeno, un intervento della Banca d’Italia che disciplini più rigorosamente la raccolta dei dati necessari per il perfezionamento dei contratti di finanziamento e prestito e persuada maggiormente gli operatori, in un’ottica di sensibilizzazione sulla necessità di sicurezza delle transazioni e dei dati raccolti.
Parte da un abitante di Larderia superiore la segnalazione al 112 per la presenza di un rapace denutrito e ferito. I
carabinieri l' hanno recuperato ed affidato alle cure dei volontari. Si trattava di un giovane esemplare di poiana. Il
recupero del rapace è avvenuto in un'abitazione del paese di Larderia
Superiore, a Messina, dove è stato trovato denutrito e incapace di
riprendere il volo. E' stato il proprietario del terreno a segnalare il fatto, chiedendo l'intervento dei militari attraverso il 112. Dopo avere prestato il primo soccorso, i carabinieri hanno
informato tempestivamente l'associazione 'Mediterranea per la Natura',
alla quale il rapace è stato affidato per le cure. Dai primi accertamenti, i veterinari, non hanno escluso che alla base
della grave malnutrizione della poiana vi sia la mancanza di animali
costituenti la dieta alimentare di quella famiglia di rapaci (roditori
e piccoli vertebrati), da addebitarsi verosimilmente agli eventi
incendiari verificatisi nel nostro territorio nel corso dell’intero arco
estivo, che hanno fatto terra bruciata della fauna locale.
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