Non è bastato l'allarme di pochi giorni fa... i rifiuti tossici sono sempre allo stesso posto e, stamani, un altro capannone dell' ex fabbrica agrumaria è andato in fumo.... Seimila ettari di macchia mediterranea, causa gli incendi della settimana scorsa, sono già andati e adesso si rischia un serio il danno
ambientale. Nei capannoni dell'ex Sanderson, infatti, sono stati rinvenuti fusti contenenti materiale altamente inquinante.
A dar risalto al gravissimo problema oggi, Francesco Mondello, esponente dell'UDC,
ha inviato una urgente interrogazione al Sindaco, affinchè si provveda all'immediata
bonifica della fabbrica.
Mondello, analizzando la grave situazione di pericolo che incombe sugli abitanti che risiedono nei villaggi di Tremestieri, Pistunina e Mili, Larderia, Zafferia chiede che il Sindaco assuma le competenze di autorità comunale di Protezione Civile, nell'ambito del coordinamento dei servizi di soccorso, previsti per legge in casi di particolare emergenza.
Parlando di rifiuti tossici si dovrebbe allargare il discorso non solo ai paesi sopraelencati (tra cui abbiamo aggiunto noi Larderia e Zafferia) ma a tutta la comunità messinese dato che, come capita in questi casi, il rischio ambientale lo corre tutta la città e non solo parte della zona sud. Un' emergenza che esiste dunque, per tutti coloro che sono esposti alle emanazioni provenienti dal rogo dell'ex Sanderson.
Un vasto incendio, ieri pomeriggio, si è propagato all'interno dell'abbandonato stabilimento Sanderson di Pistunina. Qualche settimana fa una denuncia di un consigliere comunale aveva reso noto che all'interno della struttura era custoditi dei rifiuti tossici che andavano immediatamente rimossi. ed invece sono ancora lì ed il rischio per la comunità della zona sud è grave...molto grave; ma nulla ancora si è mosso per rimuovere questa bomba ambientale che impellente minaccia la nostra zona.
Per i Vigili del Fuoco a causare il rogo sarebbero state alcune sterpaglie incendiatesi a causa dell'eccessiva calura. Uno scenario impressionante è apparso agli occhi degli abitanti della zona, dei Vigili del Fuoco, degli uomini della Protezione Civile e degli Agenti della Polizia di Stato accorsi sul posto. Per domare le fiamme è occorso l'intervento di numerose autobotti e di un elicottero dei Vigili del Fuoco che, dall'alto, lanciava getti d'acqua.
in relazione al possibile danno ambientale che potrebbe scaturire dal rogo per la presenza nello stabilimento Sanderson di rifiuti tossici, l' Ispettore Scopelliti ha dichiarato che:"non esistono problemi di natura ambientale poichè le scorie tossiche non sono state raggiunte dalle fiamme in quanto custodite in una zona non intaccata dal rogo.
Nessuno invece ha sottolineato o proposto che quelle scorie vanno messe in sicurezza ed allontanate dalla zona.
“L'alterazione delle condizioni ambientali provocate dal terremoto del 1908, possono aver comportato alla popolazione di Messina, cambiamenti nel codice genetico”. È quanto affermato dal dott. Calogero Ciaccio della Banca Regionale del Cordone Ombelicale, nel corso della conferenza di presentazione del progetto di ricerca “Terremoto e DNA”.
Studi condotti sui cordoni ombelicali di donatori messinesi hanno mostrato una maggiore presenza di molecole di DR11 nel DNA della popolazione dello Stretto. A causare queste alterazioni potrebbe essere stato il randon, elemento radioattivo i cui effetti si sarebbero propagati all'indomani del terremoto. Al momento si tratta soltanto di un'ipotesi che dovrà essere confermata dagli esami che verranno condotti su 250 salme di persone decedute prima dell'evento catastrofico. Soltanto dopo questi esami si avranno elementi per confermare se quella di un'alterazione del patrimonio genetico dei nati dopo il sisma del 1908, non è solo un'ipotesi.
Il progetto di ricerca scientifica è stato presentato questa mattina, a Palazzo Zanca, dall'assessore alla sanità, Francesco Squadrito e dall'assessore Angela Bottari, delegato all' Evento Messina 2008.
Dal punto di vista storico e sociale, giuridico ed economico – ha ribadito il sindaco di Messina - le vicende conseguenti a quel disastro e l’andamento della ricostruzione rappresentano un tema che a cento anni di distanza non può ancora dirsi esaurito. Ci sono quindi ancora gli effetti di lunga durata, che si riverberano sul territorio ed il centenario è un’occasione essenziale, sia sul piano della memoria che della ricerca scientifica.
Allo studio un progetto che prevede il recupero e la valorizzazione dei rifiuti partendo dal presupposto che il rifiuto è fonte di materie prime ed energia, e come tale è da considerare una risorsa. Alla riunione hanno partecipato il dott. Salvo Ventura dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, il prof. Sesto Viticoli, direttore del dipartimento Progettazione molecolare del CNR.
Tenutosi ieri a palazzo Zanca, il Forum dell'Ambiente, convocato dall' assessore all'ambiente, Francesco Squadrito, aveva come tema la “Gestione Integrata dei Rifiuti: il ruolo delle nuove tecnologie”.
Nel corso della riunione è stato illustrato dal prof. Paolo Plescia, ricercatore presso l'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturali del CNR di Roma, il progetto di valorizzazione dei rifiuti elaborato dal CNR.
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