La statale si trasforma in lago, profondo 114 millimetri. Una battuta che rende l'idea di come "poche goccie d'acqua" possano creare disagi ad automobilisti, pedoni ed esercizi commerciali. Sulla statale 114 sono scomparsi i marciapiedi, sommersi dall'acqua che non riesce a defluire. Dallo svincolo di San Filippo sino alla rotatoria Alfio Ragazzi, la grande arteria è quasi impraticabile e la situazione non è certo migliore nella parallela lato mare. Infatti, nella Via Consolare Valeria molti tombini sono saltati ed alcune autovetture sono in panne al centro della carreggiata. Non è incoraggiante l'intensità di quest'ultima perturbazione che con ogni probabilità porterà ad un ingrossamento dei torrenti del versante sud della città, trasformati in discariche abusive, e autentiche bombe ecologiche da disinnescare al più presto. Inutile aggiungere che la complicata situazione si ripete ad ogni acquazzone.
Un altro pezzo del castello starà crollato. Cosa dire...... nella foto si vede il lavoro
che il tempo sta compiendo su questo grandioso monumento. Se fosse stato costruito, anzichè a Santo Stefano Medio, in un provincia toscana oggi sarebbe una struttura da ammirare, visita ambita da chi viene a godere delle bellezze di Messina e della sua provincia. Come molte altre strutture fortificate, o religiose, come l'Abbazia di Mili, sono nel degrado e non sembra esserci una sola possibilità di valorizzazione. L’impianto centrale del castello di Santo Stefano è composto da una torre quadrangolare, detta
dongione, costruita con molta probabilità attorno alla fine del secolo X dopo Cristo. Il castello, valida fortificazione esterna di Messina, fu costruito tra il ‘400 e il ‘500. Si dice che la fortificazione sia appartenuta al visconte greco-bizantino Calonero nel XII secolo per passare fino ai primissimi anni
del 1900 alla famiglia dei marchesi De Gregorio-Alliata. Solo nel 1997 la Regione Siciliana ha sottoposto a
vincolo il castello e tutto il borgo medievale quale bene
architettonico di particolare pregio. Ma purtroppo il tempo, e la natura, proseguono nella loro opera.
Scout è stato progettato e realizzato da Sintel Italia S.p.A. per
rispondere alle diverse esigenze dei clienti dotati di flotte di mezzi
dislocati sul territorio proponendo un prodotto all’avanguardia, molto
flessibile nell’utilizzo, adeguato a supportare efficacemente le
attività di presidio e controllo del territorio, aperto alle necessarie
personalizzazioni e pronto ad integrarsi con sistemi e processi
dell’organizzazione. Lo strumento, una telecamera per l’esattezza, sarà in dotazione delle vetture della Polizia Municipale di Messina. Lo scout sarà attivo, oltre che a Messina, anche a Roma, Torino e Bologna, città cui è stata riconosciuta l’emergenza viabilità. Una contravvenzione che in teoria sarà incontestabile visto che la
prova dell'infrazione è filmata da scout, che diventerà dunque il terrore della sosta
selvaggia. Entrerà in azione, in via sperimentale, dal 21 al 26
gennaio nelle strade cittadine, e, definitivamente sarà operativo dai primi di febbraio.
L’obiettivo è stato quello di realizzare un
dispositivo mobile multifunzione, che permette la completa gestione
integrata di molteplici funzionalità e di connettere fino a 4 fonti
video contemporanee per la loro registrazione ed eventuale trasmissione
delle immagini. Scout integra un evoluto sistema di registrazione digitale che permette
di gestire anche contemporaneamente fino a quattro sorgenti video
analogiche. SCOUT integra un potente software di compressione e di trasmissione del video con connettività su reti GPRS/EDGE/UMTS e HSDPA. Il video trasmesso può essere inviato alla Centrale operativa od anche
ad uno o più mezzi sul territorio dotati di Scout, per gestire e
coordinare interventi che coinvolgano più mezzi. Il sistema software prevede la funzionalità opzionale di Riconoscimento Automatico delle Targhe (26 paesi EU). Tale funzione attraverso l’analisi delle immagini riprese è in grado di
riconoscere una o più targhe presenti nell’inquadratura e di effettuare
il confronto delle targhe riconosciute con il database delle targhe
salvato sulla Compact Flash. La funzione di riconoscimento targhe può agire su input dell’utente,
attraverso pressione sullo schermo touch screen nel momento in cui è
inquadrata una targa, o può agire in modalità continua ed indipendente
dall’utente. In caso di riscontro positivo con il database targhe l’operatore viene
avvisato con un allarme visivo e sonoro e gli vengono proposti tutti i
dati relativi alla targa identificata e presenti sul database, insieme
all’immagine di contesto della targa ricercata. Scout
mantiene costantemente sincronizzato, attraverso il collegamento via
modem, il Data Base di bordo con quello della Centrale operativa.
Il maltempo torna a colpire le regioni
meridionali. In queste ore la perturbazione atlantica si sta spostando
a Sud, dopo aver attraversato il Centro-Nord del Paese, dove ha
portato nevicate e forti raffiche di vento.
Prevista la presentazione di un ordine del giorno apposito
in Consiglio da parte di Giorgio Caprì e Nicola Barbalace
dopo un sopralluogo nel territorio della
zona ionica tra Mili Marina e Galati. A sollevare il problema l'Associazione Tertulia che mette in risalto i danni subiti della zona durante i temporali che hanno colpito lo stretto di Messina. Si ribadisce che occorrono interventi urgenti per impedire al mare di arrivare a sfiorare le abitazioni.
Preso atto della gravità che tale situazione rappresenta Caprì e Barbalace hanno preso l'impegno con i cittadini di quella zona di rappresentare il problema presso gli enti di competenza regionale e Comunale. I due presenteranno un ordine del giorno al fine di investire l'intero Consiglio Comunale di tale questione che non può essere messa in secondo piano rispetto alle altre situazioni di emergenza verificatesi. "A Galati come a Mili Marina - scrivono i due consiglieri - sono seriamente a rischio le abitazioni di tutta la fascia Costiera e con essa l'intero abitato di quei villaggi, insediamento che risale a periodi remoti, pertanto vanno verificate le circostanze e le cause che hanno comportato un dissesto di così grande dimensione".
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