Neanche un consigliere sugli scranni di palazzo Zanca, è sono le 11,30.
L'inizio della seduta era fissata alle 10,00, ma i
consiglieri hanno deciso di usufruire del bonus di ritardo che hanno acquisito quando sono stati eletti. In effetti, non c'è fretta, nessuna fretta di discutere l'orrenda situazione di questa città. Oggi erano previste discussioni interessanti tra cui lo statuto dell'Ato6 ed il ticket
per l'attraversamento dei mezzi sullo stretto. Attende la discussione dei nostri rappresentanti anche la realizzazione delle due rotatorie sulla S.S. 114 a S. Margherita e Giampilieri. E delibere e interrogazioni parlamentari vanno accumulandosi di giorno in giorno e non ci sorprenderemo se, tra qualche giorno, i consiglieri diranno che hanno troppo lavoro e non arrivano a fare niente.
Ancora una seduta del Consiglio Comunale di Messina tutta da ridere e da citare negli annali della politica messinese. Infatti, alla presenza dei poveri lavoratori ATM, nessuna parola sul loro serio problema occupazionale. Ma non solo....
Ci viene da chiedere cosa fanno i rappresentanti messinesi alla Regione, visto che ogni settimana c'è sempre qualcuno che taglia nella giunta di Raffaele Lombardo. Tagli, tagli e tagli..... Ed oggi tocca di nuovo alla sanità messinese subire un nuovo taglio imposto dalla Regione. Dopo
le 14 Guardie mediche chiuse pochi mesi fa, sono 753 i posti letto
che saranno eliminati negli ospedali di Messina e provincia. Una
parte di questi dovrebbero essere trasformati in posti letto per la
riabilitazione e la lungodegenza, ma su quest'ipotesi la Regione non dà garanzie. Sulla questione esprime un parere il consigliere provinciale del Pd, Pippo Rao, che lancia l'allarme anche dal punto di vista, non da sottovalutare, occupazionale.
La famiglia Faranda promuove il marchio della
loro birra attaccando coloro che non la vogliono esporre nei propri
scaffali. Se non trovi queste birre nel tuo supermercato
stai facendo la spesa nel posto sbagliato. Non
basta che sia un prodotto siciliano o messinese per certificarne la
bontà. Questa non è certo la
pubblicità che ci aspettiamo contro le società, i supermercati, che
decidono liberamente di esporre un prodotto o meno.
Mettere i supermercati con le spalle al muro, quasi fossero dei nemici
dei messinesi, se non espongono la birra dei Faranda ci sembra uno spot
che va oltre ogni pubblicità d'impatto. Messina non ha bisogno del monopolio della birra ma di idee vincenti
portate avanti da gente coraggiosa e determinata che non ha paura di
mercato e concorrenza.
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